Inflazione in Italia in aumento punzecchia lo spread

Mercoledì 31 Agosto 2022
Inflazione in Italia in aumento punzecchia lo spread
(Teleborsa) - L'inflazione in Italia non sembra voler mostrare segnali di rallentamento, annotando il quarto rialzo mensile consecutivo, nonostante le varie misure messe in atto dal Governo. Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese di agosto, si registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell'8,4% su base annua (da +7,9% del mese precedente). Il carrello della spesa è al top dal 1984.

"Da una parte persiste l'impatto dell'energia, dall'altra vediamo che i problemi rimangono irrisolti", commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro -. L'inflazione di fondo, infatti, non mostra segnali di rallentamento. Al netto degli energetici e degli alimentari freschi, il dato accelera da +4,1% a +4,4% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,7% a +4,9%. "Ciò - spiega l'analista - potrebbe rappresentare un nuovo via libera per la BCE ad un prossimo rialzo dei tassi".

La crescita mensile del livello di inflazione, dello 0,8%, rappresenta, dopo quella belga dello 0,81%, "il maggior rialzo tra le pubblicazioni di agosto in Europa. Valore - sottolinea Debach - lontano dalla crescita dell'area Euro allo 0,5% e soprattutto di quella tedesca (+0,3%) e pari al doppio di quella francese (+0,4%). "La situazione - conclude l'esperto - rischia di creare nuove pressioni sui rendimenti statali e sulle speculazioni sullo spread".
Per Paolo Pezzoli, Senior Economist di ING, con l'energia ancora il driver principale dell'inflazione, "è probabile che si intensifichino le richieste di ulteriori interventi da parte del governo. Per vedere il picco dell'inflazione dovremo probabilmente attendere che la recessione in arrivo abbia un impatto sul potere di determinazione dei prezzi da parte delle imprese".

È ormai chiaro - afferma Pezzoli - che l'insieme di misure (tagli fiscali temporanei, tetti su parti della bolletta energetica) messe in atto dal governo sono riuscite finora solo a rallentare l'accelerazione dell'inflazione complessiva. "L'ulteriore aumento dell'inflazione di fondo suggerisce che, almeno fino ad agosto, le imprese ritenevano che le condizioni di base della domanda fossero sufficientemente buone da poter sopportare incrementi dei listini. Ciò supporta indirettamente la nostra opinione secondo cui, durante l'estate, l'effetto riapertura legato al turismo era ancora all'opera in Italia".

In prospettiva - spiega l'esperto - nel breve termine la dinamica dell'inflazione sembra ancora fortemente legata ai capricci dei prezzi dell'energia e, in particolare, di quelli del gas. "Con l'inflazione energetica ancora saldamente al comando, ci aspettiamo che i leader politici italiani chiedano a gran voce maggiori interventi compensativi da parte del governo e che quest'ultimo li conceda nella misura in cui non richiedano uno scostamento di bilancio. La pressione sui redditi reali disponibili rimane estremamente elevata, con una dinamica salariale contrattuale che si aggira ancora intorno all'1% annuo. Prevediamo che la pressione sui prezzi inizierà ad attenuarsi nel corso del 4° trimestre del 2022, quando l'evaporazione dell'effetto riapertura lascerà il posto a una recessione guidata dai consumi che inciderà negativamente sul potere di determinazione dei prezzi delle imprese".
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