Incentivi auto, 3.500 euro anche per benzina e diesel (oltre alle elettriche)

Mercoledì 16 Dicembre 2020 di Giorgio Ursicino
Incentivi auto, 3.500 euro anche per benzina e diesel (oltre alle elettriche)

Il settore dell’auto in Italia ringrazia l’onorevole Gianluca Beneamati. Non nuovo in questo ruolo, l’ingegnere della Motor Valley si fa carico di uno dei comparti più strategici del nostro paese per evitare che finisca con le ruote sgonfie. La mobilità individuale, adagiata su un parco circolante di 50 milioni di veicoli di cui 40 di vetture, soddisfa il diritto fondamentale di spostarsi, fa da volano all’economia e spinge uno dei comparti più floridi dell’industria nazionale, facendo da boost per le esportazioni. A quanto pare, un argomento vitale per uscire dal pantano in cui siamo sprofondati (non solo a causa della pandemia) è lasciato, ancora una volta, all’energia di fare le barricate del parlamentare. Non viene affrontato in prima battuta dal governo e dal premier Conte come invece hanno fatto in Germania e Francia la Cancelliera Merkel e il Presidente Macron con corposi piani strategici seguiti personalmente.

Tant’è.

Il dossier

In Italia, quindi, dobbiamo accontentarci di procedere a luci spente, a colpi di emendamenti in Commissione con la speranza che la fretta non generi qualche pasticcio e che il governo non accenda il semaforo rosso. Ieri Beneamati ha illustrato la situazione di un dossier che ormai lo vede protagonista. Per ora nulla di certo, la Legge di Bilancio non ha ancora avuto il via libera delle Camere. Il lavoro fatto dal capogruppo del Pd, però, spalleggiato da diversi deputati sia della maggioranza che dell’opposizione, in Commissione Attività Produttive della Camera, fa ben sperare che la boccata d’ossigeno (nulla di più) per l’auto alla fine arriverà. Non si tratta di grandi stravolgimenti. Più che altro viene rifinanziato, con le dovute tarature, lo schema introdotto la scorsa estate le cui risorse durarono poche settimane. Per l’intero 2021 viene confermato extra bonus per le auto fortemente elettrificate (100% a batterie e plug-in) con emissioni inferiori a 60 g/km di CO2.

Questi aiuti si sommano a quelli che già c’erano e possono portare l’incentivo con rottamazione fino a 10 mila euro. Per sei mesi, cioè fino a giugno del prossimo anno, viene creata una nuova fascia della quale fanno parte anche le vetture benzina, diesel e a gas non ibridizzate con emissioni che vanno da 61 a 135 g/km secondo il nuovo dispositivo di omologazione Wltp. Questa fascia di auto riceverà eco-bonus statale di 1.500 euro se ci sono due condizioni: lo sconto di 2 mila euro da parte del venditore e la rottamazione di una vecchia auto. Il provvedimento, se passerà con questa formula, varrà per l’intero anno intorno 750 milioni. Circa 500 milioni per le auto con la “spina”, in qualche modo ricaricabili di energia “pulita”: 370 milioni erano già stanziati, 120 arrivano dalla Legge di Bilancio. Per le vetture termiche Euro 6 (a Roma quelle diesel non possono circolare quando ci sono limitazioni al traffico) dovrebbero essere previsti 250 milioni nel semestre che riguarderebbero anche i veicoli commerciali (50 milioni, di cui 10 per gli elettrici). Convincere il Parlamento a considerare ecologiche vetture che l’amministrazione della Capitale ferma perché inquinanti, non sarà facile. Ecco perché servirebbe qualcosa di più organico, “ragionato”.

Intervento trasversale

«Una misura trasversale - ha spiegato Beneamati - che accanto agli emendamenti di maggioranza del sottoscritto e dei colleghi Sut dei Cinquestelle e Moretto di Italia Viva, vede anche emendamenti delle opposizioni quali ad esempio quelli di Claudia Porchietto di Forza Italia e di Guido Guidesi della Lega che vanno nella stessa direzione strategica. Una priorità condivisa dal Parlamento che auspico fortemente sia fatta propria dal governo ed entri in legge di Bilancio per dare respiro a questo settore».

Ieri, intanto, la conferenza di fine anno della Promotor. Secondo Quagliano l’anno si chiude a 1.380.000 nuove vetture con una forbice ancora ampia per il prossimo (tra 1.435.000 e 1.735.000) a seconda dell’evoluzione della pandemia e degli incentivi. In ogni caso un volume troppo basso rispetto alle 2.200.000 unità che servirebbero per il ricambio di un parco circolante troppo vecchio con grandi problemi per l’ambiente e la sicurezza.
 

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 15:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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