Il Covid impatta il bilancio INPS fra misure sostegno e pensioni eliminate per decesso

Mercoledì 30 Giugno 2021
Il Covid impatta il bilancio INPS fra misure sostegno e pensioni eliminate per decesso
(Teleborsa) - La pandemia di Covid-19 ha avuto importanti effetti sul bilancio dell'INPS, principale attuatore delle misure predisposte dal governo in funzione anti-crisi, ma anche beneficiario del gran numero di pensioni "eliminate per decesso". I numeri ella pandemia sono stati presentati dal Presidente dell'Inps Pasquale Tridico nel corso di un'audizione presso la Commissione parlamentare di controllo dell'attività degli enti previdenziali.

L'impatto del Covid-19 ha colpito l'Istituto, che nel 2020 ha registrato un rosso da oltre 25 miliardi. Una pressione sul bilancio dell'Inps che dovrebbe cominciare a ridursi già quest'anno scendendo a -21,2 miliardi e poi a -15,7 miliardi nel 2022 ed a -7,5 miliardi nel 2026. Nel 2020 le entrate contributive dell'ente previdenziale, pari a poco più di 221 miliardi, hanno registrato un calo di 15 miliardi rispetto al 2019. A questo va aggiunto il fatto che durante la pandemia l'Inps ha erogato prestazioni a 15,1 milioni di soggetti per un costo stimato in 44,5 miliardi.

La pandemia, che ha colpito in particolare gli anziani, ha avuto un impatto positivo in termini di riduzione della spesa pensionistica. Presentando un grafico inusuale Tridico ha illustrato lo stretto legame tra le ondate di pandemia e il numero di pensioni eliminate per decesso. Il picco più alto si è avuto a marzo, aprile e maggio 2020 con quasi 100mila assegni in meno da erogare; oltre 90mila le pensioni cancellate tra ottobre, novembre e dicembre dello scorso anno; e 75mila nel marzo del 2021.

Per contro, il fermo totale dell'attività e la cassa integrazione hanno fatto esplodere la spesa. La CIG ha infatti raggiunto un picco da oltre 700 milioni di ore autorizzate tra marzo e giugno 2020. Altro picco, ma di entità nettamente inferiore, meno di 300 milioni di ore, si registra tra febbraio e aprile 2021. Più in generale, i beneficiari sono passati da 620 mila a 6,7 milioni, la spesa (inclusi gli oneri figurativi) è aumentata da 1,4 miliardi a 18,7 miliardi di euro e la quota di aziende con almeno un dipendente in Cig ha raggiunto il massimo ad aprile 2020 (54%) e il minimo durante i mesi estivi (11%).

Nel 2020 le indennità da 600 e 1000 euro per il lavoro autonomo e altre categorie hanno raggiunto gli 8,8 milioni di pagamenti con un importo complessivo erogato di quasi 6 miliardi di euro. Le erogazioni per autonomi e stagionali – sottolinea Tridico – superano il 70% del totale. Il numero di beneficiari è pari a 4,2 milioni: ciascuno ha ricevuto in media circa 1.400 euro.

Il bonus baby-sitting batte il congedo parentale. Il bonus monetario con cui pagare i servizi di assistenza e sorveglianza dei minori previsto dal decreto Cura Italia è stato di gran lunga più utilizzato del congedo parentale Covid-19: il numero di richiedenti è stato superiore a 720mila, per un importo complessivo richiesto di 815 milioni di euro.

Quanto alle misure di contrasto alla povertà, i nuclei percettori di Reddito/Pensione di cittadinanza (RdC/PdC) a maggio sono stati 1,3 milioni, l'importo medio mensile della prestazione è stato di circa 550 euro. I reddito di emergenza (REm), espressamente introdotto per fronteggiare gli effetti della pandemia, ha interessato 425mila nuclei nel 2020 con un importo medio mensile di 550 euro, mentre a maggio 2021 i nuclei coinvolti sono stati 480mila con un importo medio mensile di 550 euro.
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