Il governo frena sugli incentivi come unico strumento per rendere accessibili le auto elettriche.
«Nessuno mette in dubbio l’ auto elettrica, è un obiettivo da raggiungere - ha detto il ministro - anche se non completamente elettrica perché ci sono dei motori endotermici che possono usare biocarburanti, biometano, che possono funzionare. L’accompagnamento deve essere appaiato al fatto che l’industria deve avere un prezzo possibile a favore della collettività. Oggi l’ auto elettrica è fatta solo per i ricchi, noi abbiamo un parco auto di 40 milioni di auto, abbiamo ancora due milioni di auto Euro 1- Euro 2, pensare di sostituirle con l’elettrico è inimmaginabile in questo momento, è un percorso da fare ma bisogna essere più razionali ed equilibrati». L’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere in Italia, mette in evidenza che il parco circolante invecchia inesorabilmente, la quota di auto elettrificate nel 2022 è diminuita, lo sviluppo della rete di infrastrutture di ricarica procede con lentezza. La transizione energetica comunque avanza e nel 2022 la quota dei motori a benzina è scesa dal 30% al 27,7% e quella dei diesel dal 22,1% al 19,6%, lasciando la leadership alle auto ibride che salgono al 34%.
Le elettriche (pure e ibride plug-in) hanno però subito una drastica battuta d’arresto, perdendo 20.000 unità nel 2022 (-14,8%) e scendendo a quota 8,8% (soprattutto a causa della flessione delle elettriche pure), bloccando l’Italia all’ultimo posto fra i 5 maggiori mercati. L’Unrae prevede per il 2023 una ripresa a doppia cifra nella prima parte dell’anno, visto l’andamento depresso del primo semestre 2022 e una sostanziale stabilità nei mesi successivi, con una crescita complessiva nell’anno del 6,3% a 1,4 milioni di immatricolazioni.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout