Google, multa da 750mila euro da Agcom per violazione norme pubblicità su gioco d'azzardo

Martedì 2 Agosto 2022
Google, multa da 1 milione e 450mila euro da Agcom per violazione norme pubblicità su gioco d'azzardo

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha adottato due distinte ordinanze-ingiunzioni, che sanzionano, nel complesso, per 1 milione e 450mila euro le società Google Ireland Limited (750.000 euro) e Topads Ltd, (700.000 euro), per la violazione del divieto di pubblicità del gioco d'azzardo sancito dall'art. 9 del decreto-legge n. 87/218 (cd.

decreto Dignità). Lo rende conto l'Agcom in una nota. Oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, l'Autorità ha ordinato la rimozione di 625 contenuti illeciti ancora presenti sulla piattaforma YouTube nonché presso il sito spikeslot.com entro un termine di sette giorni, nonché, per la prima volta, inibito la diffusione e il caricamento di video aventi analoghi contenuti violativi, in linea con le più recenti pronunce della Corte di giustizia dell'Unione europea.

Multa a Google, il provvedimento

Si tratta, informa Agcom, del primo provvedimento adottato dall'Autorità nei confronti di un fornitore di servizi per la condivisione di video (cd video sharing platform o VSP), per aver consentito la diffusione di pubblicità vietata, afferente a giochi con vincite in denaro. La normativa individua come responsabili della condotta illecita e destinatari delle relative sanzioni una pluralità di soggetti («committente, proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione e organizzatore della manifestazione, evento o attività»).

Le evidenze istruttorie hanno accertato la violazione della norma sia da parte del soggetto/creator (la società Topads Ltd mediante il proprio sito e i propri canali Spike su YouTube), sia da parte di YouTube, società controllata da Google. Quanto alla sanzione irrogata a Google (già destinataria di una precedente ordinanza-ingiunzione per un totale di 100 mila euro per la violazione del medesimo divieto), l'Autorità sottolinea che YouTube è stata ritenuta responsabile per non aver adottato alcuna iniziativa per la rimozione dei contenuti illeciti diffusi sulla propria piattaforma da un soggetto terzo (Spike), con il quale ha stipulato un contratto  specifico di partnership, riconoscendo  a tale soggetto  lo status di «partner verificato».

Ultimo aggiornamento: 21:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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