Tetto prezzo gas, Berlino frena. Ungheria contraria. Mattarella: «Price cap importantissimo, superare resistenze»

La posizione della Germania nelle parole del ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck, arrivando alla riunione straordinaria dei ministri dell'Energia europei

Venerdì 9 Settembre 2022
Tetto prezzo gas, Berlino frena. Ungheria contraria: «Price cap è sanzione nascosta»

La Germania frena. L'Ungheria si dice contraria. Strada in salita per il tetto al prezzo del gas per fronteggiare il caro-energia. La riunione straordinaria dei ministri dell'Energia europei nella quale si affronta la questione si apre con un altolà e mezzo sul price cap.

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«Un tetto al prezzo del gas in questo momento non è corretto», ha detto infatti il ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck, arrivando alla riunione. «L'importante è trovare un meccanismo di mercato per ridurre i prezzi» in modo che «le energie a basso costo» non siano impattate dalla corsa del gas, ha aggiunto, spiegando che il governo tedesco è favorevole al disaccoppiamento dei prezzi dell'elettricità da quelli del gas «senza distruggere i meccanismi di mercato» e auspica che la discussione di oggi vada in questa direzione.

Ministri Ue: commissione faccia proposte su price cap

I ministri Ue dell'Energia hanno chiesto che entro metà settembre la Commissione europea tra l'altro «proponga interventi di emergenza e temporenei, incluso il price cap sul gas». È quanto si legge nelle conclusioni del vertice. «Misure specifiche su questo aspetto dovrebbero anche aiutare a limitare l'impatto degli alti prezzi del gas sui mercati dell'elettricità Ue e i prezzi dell'energia per i consumatori».

Sul price cap «i ministri hanno rivisto le possibili opzioni per l'introduzione di un price cap sul gas importato da specifiche giurisdizioni, è necessario ulteriore lavoro rispetto alla possibile introduzione di tali misure».

 

L'UNGHERIA CONTRARIA
Più netta la posizione dell'Ungheria: «Il price cap è una sanzione energetica nascosta. Abbiamo chiarito che non siamo nemmeno disposti a negoziare sanzioni energetiche», ha scritto in un post su Facebook il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjárt, entrando al Consiglio straordinario Energia.

LA POSIZIONE DELL'ITALIA
L'Italia ha invece nella giornata di ieri ribadito la sua volontà di introdurre un price cap generalizzato su tutte le importazioni di gas via gasdotto e non soltanto a quelle provenienti dalla Russia. La proposta annunciata l'altro giorno dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di un tetto limitato al gas russo è vista da Roma come positiva perché capace di rompere il tabù vissuto fin qui (con la netta opposizione espressa nei mesi scorsi da Germania e Olanda), imprimere una dinamica negoziale e avere un impatto sui mercati, ma rappresenta solo un primo passo. Tra le richieste di Roma c'è anche l'accelerazione sulla riforma del mercato elettrico, con il disaccoppiamento ('decoupling') del prezzo del gas da quello dell'elettricità. Per ora il tetto ai maxi-ricavi delle compagnie energetiche che producono elettricità da fonti a basso costo rispetto al gas, proposto ieri da Bruxelles, è considerato come un primo passo verso un decoupling strutturale.

MATTARELLA
«La crisi sta mettendo in grave preoccupazione famiglie e imprese e di fronte a questo sconsiderato aumento delle tariffe energetiche l'Italia ha già proposto quattro mesi fa il price cap che altri paesi hanno iniziato ora a seguire. È urgentissimo procedere superando le ultime resistenze: significa porre le famiglie italiane al riparo dalle speculazioni. A questo si aggiunge l'opera dell'Italia di affrancamento dal gas russo. L'Italia sta velocemente procedendo per diventare del tutto indipendente dal gas russo». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Skopje.

Ultimo aggiornamento: 22:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA