​Gas russo, perché siamo così dipendenti al punto da non poterne fare a meno?

Gli ordini per le consegne di gas naturale russo in Europa attraverso il collegamento Nord Stream sono in aumento, mentre i flussi attraverso l'Ucraina rimangono stabili

Lunedì 21 Marzo 2022 di Mario Landi
Gas russo, perché siamo così dipendenti al punto da non poterne fare a meno?

«Vedremo, vedremo», risponde a chi lo interpella sulle nuove sanzioni che l'Europa starebbe decidendo contro la Russia e sulla risposta di Mosca secondo cui sarebbe impossibile che l'Ue nel breve riesca a sopravvivere senza il gas russo.

Per quanto riguarda l'ultima parte della domanda (quella sul gas), il premier con il suo «vedremo , vedremo» non è entrato nel merito, si spiega in ambienti di governo, a scanso di qualsiasi possibile fraintendimento sul senso della sua risposta.

Aumentano ordini gas a Nord Stream

«È impossibile» per l'Europa, e di conseguenza anche (e soprattutto) per l'Italia, «al momento fare a meno del gas russo, mentre per quanto riguarda il greggio le compagnie petrolifere russe hanno iniziato a reindirizzare i flussi verso Est». Ha dichiarato il vicepremier russo Aleksandr Novak citato dalla Tass. Inoltre, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, gli ordini per le consegne di gas naturale russo in Europa attraverso il collegamento Nord Stream sono in aumento, mentre i flussi attraverso l'Ucraina rimangono stabili. I flussi dal Nord Stream «dovrebbero avere una media di 61 GWh/h». 

Le minacce da Mosca

Nei giorni scorsi le minacce lanciate da Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, vertevano neanche troppo velatamente proprio sul tema del gas. Ovvero sulla possibilità di chiudere i rubinetti all'Italia. «La risposta alle sanzioni è in fase di elaborazione» si era limitato a dire ricordando però che la dipendenza dell'Italia dagli idrocarburi russi «raggiunge il 40-45%». Proprio per togliersi questa spada di Damocle dalla testa, il governo italiano è al lavoro per diversificare le sue fonti di approvvigionamento nel minor tempo possibile con il ministro degli esteri Luigi Di Maio di recente in missione in Mozambico dopo essere volato nelle ultime due settimane in Algeria, Qatar, Congo e Angola.

Una indipendenza che richiede tempo

Sganciarsi dal gas russo è però un percorso che prevede del tempo. Anche potenziando i contratti di gas naturale liquefatto (Gnl) da Stati Uniti, Qatar e altre nazioni fornitori, per arrivare ad una quantità di scorte a sufficienza per risultare indipendenti da Mosca è necessario un periodo di transizione che può provocare pesanti ripercussioni su tantissimi settori dell'economia.

Le materie prime

L'Italia è fortemente dipendente, per molte materie prime, dall'Ucraina, dalla Russia e anche dalla Bielorussia. E con la guerra che mette «a rischio la catena degli approvvigionamenti del nostro Paese», non è facile «andare su altri Paesi a recuperare queste forniture». Ha detto il direttore generale dell'Agenzia Ice, Roberto Luongo, che da Expo 2020 Dubai ha lanciato un allarme proprio mentre dalla Russia arriva la minaccia di «conseguenze irreversibili» per l'Italia se proseguirà sulla strada delle sanzioni. A questo quadro, va aggiunto il tema «dell'energia, perché l'Italia ha il 40% di dipendenza dal gas russo», ha confermato il direttore generale di Ice. 

Ultimo aggiornamento: 22:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA