Gas, premio di Stato per le aziende che fanno stoccaggio. E dagli Usa c'è la stretta sul petrolio russo

Biden: alt all’acquisto di greggio da Mosca. Draghi va ad Algeri per aumentare l’import

Sabato 9 Aprile 2022 di Roberta Amoruso
Gas, premio di Stato per le aziende che fanno stoccaggio. E dagli Usa la stretta sul petrolio russo

Prossima tappa Algeria, nella corsa contro il tempo per accelerare l’autonomia dell’Italia dal gas russo. Il dossier gas sarà al centro della missione di domani del premier Draghi ad Algeri. Ma una corsa parallela è quella che sta correndo il governo per garantire le riserve di gas per l’inverno prossimo e quindi per garantire luce e riscaldamento senza criticità. Se non si inizia per tempo, ad aprile, si rischia grosso a partire da ottobre. E dunque sono arrivate in queste ore nel nuove regole del Mite, con tanto di premi e garanzie contro il rischio di perdite miliardarie, per spingere gli operatori ad accelerare sugli stoccaggi di gas nonostante i prezzi ancora molto alti del gas.

Le prime aste dell’anno sono andate praticamente deserte.

Domani è atteso il nuovo calendario delle aste Stogit ed Edisn Stoccaggi, e il primo appuntamento potrebbe essere fissato già mercoledì. Sarà questa la prima prova tecnica per vedere se il nuovo meccanismo di incentivi studiato dal Mite funzionerà. Altrimenti potrebbe toccare allo Stato, in extremis, intervenire per garantire il riempimento delle riserve attraverso un operatore di ultima istanza, per esempio la Snam, e le opportune compensazioni. Uno scenario non escluso dallo stesso ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani che ieri ha rilanciato sulla rotta di accelerazione delle rinnovabili e ha annunciato l’operatività della prima nuova nave per rigassificare il Gnl «per il primo semestre del 2023».

Intanto il presidente Usa, Joe Biden ha firmato la legge che vieta l’importazione di petrolio dalla Russia. Un passo che segue l’annuncio di inizio marzo e che comporterà un taglio di acquisti stimato in 20,4 milioni di barili di greggio al mese. Guardando i numeri dell’anno scorso, vale a dire circa 2 miliardi di dollari al mese. Non è poco, nonostante gli Stati Uniti siano di fatto autosufficienti grazie allo sviluppo dello shale oil (petrolio da sabbie bituminose).

IL PREMIO GIACENZA DEL 5%

A dare bene l’idea di cosa rischiano famiglie e imprese italiane in caso di embargo dell’Europa al gas russo invocato dal Parlamento Ue è l’ultima analisi di Assoutenti che prospetta un’inflazione oltre i 10% e una maggiore spesa annua pari a +3.192 euro a famiglia con effetti diretti sui consumi, che potrebbero calare fino al -5%. Un meccanismo perverso che potrebbe calmierare soltanto l’approvazione di un tetto Ue ai prezzi del metano su cui ci sono ancora importanti resistenze. Sul tema stoccaggi invece l’Europa è stata compatta: le riserve vanno portate in fretta al 90%.

Di qui la strategia dell’Italia per non mancare l’obiettivo visto che ai prezzi di oggi (100 euro per megawattora rispetto ai 345 raggiunti il 7 marzo scorso e ai 20 euro di un anno fa) gli operatori dovrebbero mettere sul tavolo circa 12 miliardi di euro per acquistare in anticipo il gas necessario, contro i 3 miliardi impiegati l’anno scorso. Troppo elevato il rischio di trovarsi in bilancio perdite astronomiche quando andranno a vendere il metano l’inverno prossimo. Ecco perché il governo ha introdotto nuove regole per accelerare e semplificare il riempimento delle riserve. E il primo capitolo dell’intervento in tre mosse, ben spiegato nella delibera Arera dell’8 aprile, prevede un «premio giacenza» per gli operatori che parteciperanno alle prossime aste stagionali e mensili. Si tratta, per ora, di 5 euro per megawattora. Come dire che si pagano gli operatori per fare stoccaggio con un bonus del 5% per ogni megawattora acquistato, stando ai prezzi attuali. Un aiuto da aggiungere all’azzeramento dei prezzi di riserva. Se sarà sufficiente a coprire il rischio-perdite in capo agli operatori, si vedrà in settimana. 

IL PIANO

Ma è già previsto un “piano B” che di fatto stabilisce un sistema di garanzia anti-perdite con un prezzo di riferimento che limiti il rischio degli operatori, ma anche eviti che certi rischi siano scaricati su famiglie e imprese che consumano gas ed elettricità. Questo prevede l’introduzione dei «contratti per differenze a due vie» citati dall’Arera. «Tenuto conto che questa tipologia di contratti può generare rilevanti oneri per il sistema», spiega l’Autorità è «opportuno che le relative modalità attuative siano definite con il coinvolgimento dei soggetti interessati». Dunque dopo una breve consultazione con le società sarà la stessa Arera a stabilire la portata della garanzia, anche miliardaria, da offrire a stretto giro. 

Se però anche questo incentivo non funzionerà, non rimane che affidare gli stoccaggi allo Stato. L’ultimo punto dell’intervento prevede che Snam, primo operatore Ue nello stoccaggio, provveda in un’unica soluzione entro fine mese agli stoccaggi che di solito fa in 180 giorni per usi propri. Dovrà dunque raccogliere circa 600-700 milioni di metri cubi di gas, secondo alcune stime. Un bel aiuto per gli stoccaggi nazionali oggi fotografati a quota 30%, contro una media europea del 26,5%.

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 13:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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