La corsa dei prezzi del gas non si ferma.
LE MISURE
Intanto sarà inevitabile ridurre i consumi. Il governo ha già messo a punto da tempo una serie di misure con vari livelli di emergenza per affrontare l’inverno in caso di taglio delle forniture dalla Russia. Una delle voci riguarda la riduzione dei consumi delle famiglie. «Il settore residenziale è responsabile attualmente di circa il 30% dei consumi finali di energia», si legge in uno studio dell’Enea che individua una serie di misure per risparmiare quasi 2,7 miliardi di metri cubi di gas (su un consumo complessivo annuo del Paese di circa 70 miliardi). C’è quindi nelle case degli italiani «un significativo potenziale di riduzione dei consumi».
Fra le azioni previste c’è «l’abbassamento di 1 grado dei termostati, dai 20 abituali a 19 per ottenere un risparmio medio nazionale del combustibile per riscaldamento domestico del 10,7%». Inoltre si prevede la riduzione di un’ora al giorno dell’accensione che «può contribuire ad una diminuzione del 3,6% del consumo». Attuando in contemporanea queste due misure e aggiungendo anche l’accorciamento di 15 giorni del periodo di accensione, continua l’Enea, il risparmio può arrivare al 17,5%, pari appunto circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas.
Per tagliare i consumi, fra le misure prese in considerazione dal governo nei suoi scenari di rischio, c’è poi una sorta di “coprifuoco” la sera per l’illuminazione pubblica. Alle amministrazioni locali verrebbe richiesto di spegnere fino al 40% dei lampioni. Fra le azioni considerate, ma solo in uno scenario estremo, c’è anche una chiusura anticipata degli uffici pubblici (alle 17,30), dei negozi (che dovrebbero abbassare le saracinesche alle 19) e dei locali (alle 23).
Per bruciare meno gas sarà comunque soprattutto necessario intervenire sulle imprese. «Se la Russia dovesse bloccare completamente il flusso di gas ci saranno naturalmente interventi di emergenza sulla diminuzione della domanda. Questi passeranno prima dai settori industriali che possono modulare la propria richiesta di gas e colpiranno soltanto in ultima battuta il consumatore domestico, ma mai i consumi critici come ospedali o altri servizi essenziali», ha spiegato il presidente dell’Autorità per l’energia (Arera), Stefano Besseghini. Alle imprese verrà comunque richiesto di ridurre i consumi in maniera selettiva: saranno colpite in prima battuta le cosiddette “interrompibili” del gas e dell’elettricità, quelle aziende a cui a fronte di una remunerazione è possibile bloccare temporaneamente le forniture in caso di necessità.
GLI AUMENTI
Resta tuttavia il problema di come fronteggiare i continui aumenti delle bollette. Le misure già prese dal governo per contenere i rincari rischiano infatti di non bastare, visto l’attuale livello del prezzo del gas. Besseghini ha già detto che a settembre sarà necessaria una verifica «per capire se le risorse» messe in campo del decreto Aiuti bis varato all’inizio di agosto «sono sufficienti». L’appuntamento è per la fine del mese prossimo, quando l’Autorità sarà impegnata nell’aggiornamento delle tariffe. Una revisione che arriverà proprio nella fase di passaggio fra il governo di Mario Draghi e quello che si insedierà dopo le elezioni del 25 settembre.