Gas, Cingolani: (quasi) indipendenti dalla Russia in 18 mesi, questione anche etica

Giovedì 21 Aprile 2022
Gas, Cingolani: (quasi) indipendenti dalla Russia in 18 mesi, questione anche etica

Essere indipendenti – o quasi – dal gas russo entro la fine del 2023. È l'obiettivo fissato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in un'intervista pubblicata su La Stampa per il nuovo libro di Alan Friedman "Il Prezzo del futuro". "Secondo me a breve dovremmo interrompere, per una questione anche etica, la fornitura di gas dalla Russia" e nell'arco di 18 mesi, "entro il secondo semestre dell'anno prossimo potremo cominciare veramente ad avere una quasi totale indipendenza" dalle forniture russe, ha affermato Cingolani.

"La nostra strategia è di sostituire questi 29 miliardi di metri cubi di gas che arrivano ogni anno in Italia dalla Russia attraverso il gasdotto del Tarvisio con altrettanto gas che però deve essere prodotto da Paesi che si trovano in continenti diversi e che sono anche loro connessi ai gasdotti", ha spiegato. "Rispetto a tutti gli altri paesi europei noi abbiamo il vantaggio di avere cinque gasdotti che ci collegano a nord, a sud e a est. Ovviamente, stiamo potenziando le rotte da sud e da est, come avete sentito c'è stato un accordo con l'Algeria" e "la strategia è basata da un lato sul fatto che noi manderemo al massimo il trasporto di gas nei gasdotti con i nuovi contratti, poi aumenteremo la capacità di rigassificazione", ha aggiunto.

Cingolani ha spiegato che l'Italia ha tre rigassificatori e "ne aggiungeremo un paio che saranno galleggianti perché non devono rimanere per sempre, solo per il periodo che ci serve". L'interruzione del gas russo è un fatto etico, ha ribadito, perché "con l'energia diamo quasi un miliardo di euro al giorno alla Russia, e capite bene che stiamo indirettamente finanziando la guerra".

Nel frattempo ieri è stato ufficializzato l'accordo tra Italia ed Angola per aumentare le importazioni di gas. Nel corso della missione in Angola del ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, e dallo stesso ministro Cingolani, accompagnati dall'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, è infatti stata sottoscritta una dichiarazione d'intenti per sviluppare nuove attività nel settore del gas naturale, dirette anche ad aumentare l'export verso l'Italia, e per porre in essere progetti congiunti a favore della decarbonizzazione e transizione energetica dell'Angola.

"Oggi abbiamo raggiunto un altro importante accordo con l'Angola per l'aumento delle forniture di gas. A un mese esatto dalla mia prima visita in Angola, si conferma l'impegno dell'Italia a differenziare le fonti di approvvigionamento energetico. Un'azione costante a difesa delle famiglie e delle imprese italiane", ha commentato il ministro Di Maio. "Si tratta di un importante accordo che dà impulso alla partnership fra Italia e Angola nei settori delle rinnovabili, dei biocarburanti, del Gnl e della formazione in ambito tecnologico ed ambientale – ha aggiunto Cingolani –. Non solo un passo avanti nella diversificazione delle sorgenti di gas, ma anche un'importante contributo al sostegno della transizione ecologica globale".
 

Ultimo aggiornamento: 14:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA