Frena fiducia imprese e consumatori, i commenti delle associazioni

Venerdì 27 Agosto 2021
Frena fiducia imprese e consumatori, i commenti delle associazioni
(Teleborsa) - Frena la fiducia delle imprese dopo otto mesi di crescita, così come si deteriora dopo quattro mesi positivi il sentiment dei consumatori. Lo rileva l'ultimo sondaggio dell'Istat.



"Il peggioramento del sentiment di famiglie e imprese rispetto a luglio non desta particolare preoccupazione, visto che la fiducia permane su livelli storicamente elevati". Questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sulla fiducia di imprese
e famiglie ad agosto diffusi oggi dall'Istat. "Su queste battute d'arresto, potrebbero aver pesato le incertezze sull'uso del green pass nelle attività aziendali e i timori delle famiglie sulla tenuta prospettica dell'occupazione. Tutto ciò potrebbe essersi riflesso nella riduzione del clima futuro delle famiglie e nella contrazione piuttosto generalizzata delle attese delle imprese su vendite e ordini. Per non peggiorare significativamente il clima di fiducia, Governo e Istituzioni dovrebbero indicare con chiarezza le scelte da adottare per fronteggiare l'eventuale recrudescenza della pandemia".



Di "dato negativo e inaspettato, ma non preoccupante, vista l'entità del calo" parla l'Unione Nazionale Consumatori.. "Evidentemente l'effetto vacanze era già scattato a luglio e giugno, quando si era tornati a una vita quasi del tutto normale, con le riaperture e la fine del lockdown, recuperando per la prima volta la fiducia pre-crisi. Rispetto a febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, la fiducia resta comunque superiore di ben 5,4 punti, mentre rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, è ancora maggiore di 4,2 punti" afferma il Presidente Massimiliano Dona.
"Più allarmante, invece, è che le attese sulla situazione economica dell'Italia, che a giugno, con 57, avevano raggiunto il record storico, il valore più elevato dall'inizio delle serie storiche iniziate nel gennaio 1998, e che a luglio, pur calando a 49,4, segnavano il secondo miglior risultato, ora scendono ulteriormente a 39,1, meno anche del dato di maggio 2021, al terzo posto con 42,5. Si tratta comunque del quarto miglior dato di sempre, maggiore di quello del novembre 2015, durante il Governo Renzi, al quinto posto con 27,2. Resta, quindi, un valore ottimo dovuto all'effetto Draghi e Recovery Plan, che però, visto l'andamento calante, va subito consolidato con fatti concreti" conclude Dona.

Per Federconsumatori "siamo in presenza di un calo più che prevedibile, considerando che il Paese continua a vivere una fase estremamente critica. Le famiglie accusano un persistente disagio derivante, com'è ovvio, dalla prolungata condizione di emergenza sanitaria nonché dalle conseguenze sociali ed economiche della pandemia, che si sono abbattute su un sistema economico già fragile.

La contrazione del potere di acquisto, il tasso di disoccupazione, la diminuzione dei consumi e le sempre più gravi diseguaglianze sono solo alcune delle criticità che i cittadini fanno sempre più fatica ad affrontare".

Come abbiamo evidenziato più volte - si legge - "è passato da tempo il momento dei provvedimenti emergenziali: per invertire definitivamente il trend è necessario intervenire sul piano strutturale, dando stabilità e solidità all'economia nazionale. Non ci stanchiamo di invocare provvedimenti per il rilancio e la crescita, da attuare con piani di rilancio dell'occupazione e programmi per l'innovazione e la modernizzazione delle infrastrutture e attraverso l'adozione di un più equo sistema di tassazione: interventi, questi, indispensabili non solo per dare nuova spinta all'economia ma anche per ridurre le gravi disparità sociali aggravate dall'emergenza sanitaria".



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