Franco vede PIL almeno al 6,2%. Taglio tasse per famiglie e competitività

Mercoledì 24 Novembre 2021
Franco vede PIL almeno al 6,2%. Taglio tasse per famiglie e competitività
(Teleborsa) - Quest'anno chiuderà con un PIL superiore al 6,2%. Lo ha affermato il Ministro dell'Economia Daniele Franco, durante un'audizione sulla Manovra alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, confermando che la crescita sarà superiore a quella indicata nella Nadef. Bene anche il deficit, che nella Nadef era indicato al 9,4% ma potrebbe risultare migliore, "sempre che dal lato della pandemia non vi siano dei forti peggioramenti".

Taglio delle tasse per famiglie e competitività

Parlando degli 8 miliardi destinati alla riforma fiscale, Franco ha detto che "è importante siano usati per sostenere le famiglie e la nostra competitività, e che gli interventi siano coerenti con quello che si farà poi con legge delega".

Il titolare dell'Economia ha poi confermato "in questi giorni ci stiamo incontrando per definire una proposta da presentare e che sarà discussa in sede parlamentare".

La riforma fiscale su cui si sta discutendo in questi giorni dovrebbe prevedere una riduzione delle aliquote da cinque a quattro, una complessiva rimodulazione delle stesse ed anche l'innalzamento della no tax area. Fra le aliquote soggette a rimodulaizone quelle degli scaglioni centrali (redditi medi) che sono i più penalizzati quanto a imposta effettiva. Si studia poi una TLB://DOCS/19_2021-11-23_TLBcon cui si riassorbirebbe anche il bonus Irpef da 100 euro.

Per bonus immobiliari assorbiti 30 miliardi

Franco ha anche spiegato che tutte le proroghe degli incentivi immobiliari costeranno complessivamente 30 miliardi nei prossimi anni, di cui la metà (14 miliardi) saranno assorbiti solo dalla proroga del superbonus 110% al 2022.

Il Ministro ha parlato quindi di "cifre importanti", sottolineando che solo nel 2021 il costo dei bonus è stimato in 11,5 miliardi. Una cifra che va ad aggiungersi alla riforma del fisco. "Discutiamo di 8 miliardi di interventi sul fisco - ha precisato - ma teniamo conto che i contribuenti si scaricano quest'anno 11,5 miliardi di sgravi fiscali".

Cashback eliminato perché inutile

Franco ha anche spiegato la ratio dietro l'abolizione del cashback, indicando che i pagamenti digitali sono aumentati anche dopo che è venuto meno il cashback, quindi il governo ha deciso non prorogarlo nel 2022.

"Nel primo semestre 2021 - ha spiegato Franco - il valore dei pagamenti POS è aumentato del 28%. In estate, quando il cashback non era più operante, le percentuali sono rimaste grossomodo invariate".




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