Flat tax incrementale, come funziona. Anche i lavoratori dipendenti potranno pagare in base a un'aliquota fissa (ma solo su una parte degli aumenti di reddito triennali)

Giorgetti: «Misura positiva, le risorse dovranno essere trovate nei risparmi di spesa»

Mercoledì 9 Novembre 2022 di Marta Giusti
Flat tax incrementale, come funziona e quali sono gli altri provvedimenti che compariranno in manovra

Flat tax, si cambia. Il governo sta studiando il rinnovo della tassa piatta: l'estensione della soglia di ricavi e compensi per le partite Iva che aderiscono al regime forfetario e anche un regime sostitutivo opzionale che potrebbe riguardare i dipendenti. Ma si studia anche una tregua fiscale, possibilità per i datori di lavoro di riconoscere premi fino a 3mila euro esentasse. Ma anche una revisione del superbonus e un aggiustamento degli extraprofitti. La manovra prende forma. Il governo promette un approccio «prudente», «responsabile» e «realista» e guarda all'orizzonte delle prossime 2-3 settimane per varare la nuova legge di bilancio. Sarà approvato invece già domani il nuovo decreto aiuti per tutelare famiglie e imprese dal caro-energia fino a fine anno.

Il contrasto alla crisi energetica è e resta la priorità anche della manovra, cui il governo destinerà tutti 21 miliardi in deficit individuati per il prossimo anno, conferma il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, illustrando in mattinata la Nadef, poi sottoposta al voto di Camera e Senato insieme all'autorizzazione all'aggiustamento con i 9,1 miliardi per il nuovo dl aiuti.

Nella manovra le «ulteriori risorse» rispetto a quelle per l'energia saranno destinate a dare «dei primi segnali» sugli impegni presi nel programma di governo, spiega il ministro. Ma l'orientamento di politica fiscale sarà «selettivo», avverte, inoltre per ogni settore di intervento le risorse andranno cercate trovando delle compensazioni interne.

Flat tax incrementale

Arriverà sicuramente la flat tax, per la quale si sta studiando, oltre all'estensione del tetto (da 65 a 85mila euro) per le partite Iva, ma anche la flat tax incrementale (sull'incremento di reddito nel 2022 rispetto al maggiore dei redditi dichiarati nei tre anni precedenti) per «i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario»: misura che quindi sembrerebbe essere allo studio anche per i lavoratori dipendenti.

Ad alcune condizioni però: che registrino aumenti reddituali ogni tre anni e che l'aliquota fissa si applichi solo su una «quota» di quell'aumento. 

La flat tax per i dipendenti sarebbe infatti un'aliquota del 15% applicata non a tutto il reddito ma solo a una parte dell'incremento di reddito registrato negli ultimi tre anni. Il numero uno del Mef ha parlato di «un regime sostitutivo opzionale (cosiddetta  flat tax incrementale) per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario che potranno assoggettare ad aliquota del 15% una quota dell'incremento di reddito registrato nel 2022 rispetto al maggiore tra i medesimi redditi dichiarati e assoggettati all'Irpef nei tre anni d'imposta precedenti».

Il ministro Giorgetti ha giudicato «positiva» la flat tax incrementale ma le risorse per queste e altre misure, ha ribadito, «dovranno essere trovate nei risparmi di spesa o nella manutenzione di altre misure». Per il viceministro Leo la flat tax incrementale è «qualcosa che stimola la crescita e contrasta l'evasione fiscale. Penso che siano interventi che possano andare nella direzione di cambiare il segnale sul carico fiscale: vogliamo abbassare le tasse».

Le altre misure

Nel pacchetto di provvedimenti tributari sono in arrivo interventi di "tregua fiscale", con l'ipotesi di nuova rottamazione e stralcio per le cartelle fino a mille euro.

C'è poi da sciogliere il nodo del Superbonus, misura che costa troppo rischiando di pregiudicare altre risorse, spiega il titolare del Mef: sarà rivisto «in modo selettivo».

Modifiche in arrivo anche per gli extraprofitti, la cui norma «non funziona»: la soluzione, spiega il viceministro Maurizio Leo, potrebbe essere «una nuova base imponibile» anziché i flussi Iva che «non colgono esattamente l'extraprofitto», si punterebbe ad utilizzare gli utili, come indicato in sede Ue.

Allo studio c'è anche la possibilità per le aziende di riconoscere ai dipendenti «una sorta di premio o indennità fino a 3mila euro» esentasse, sul modello di quello già sperimentato in Germania.

Interventi in arrivo anche sul cuneo e sulle pensioni, temi su cui si è fatto già un primo punto al tavolo tra governo e sindacati. Per le pensioni, in particolare, che nel bilancio dello Stato pesano sempre di più (50 miliardi al 2025), il governo cerca risorse (possibili per circa 1 miliardo) intervenendo sul Reddito di cittadinanza. Sulla manovra chiede intanto cautela e attenzione alta (gli spazi fiscali «si sono ridotti» e bisognerà «monitorare attentamente l'andamento della spesa», con scelte«selettive») l'Ufficio parlamentare di bilancio, che intravede il rischio di ulteriori interventi sull'energia il prossimo anno, con possibili ricadute sui conti pubblici. L'Upb avverte anche sul Pnrr (eventuali rimodulazioni inciderebbero sul percorso di crescita indicato nelle Nadef), su cui Giorgetti indica la possibilità di avviare una revisione nella discussione in sede Ue sul Repower Eu. Il ministro è infatti convinto che così com'è non sia possibile rispettare i tempi.

Intanto il governo procede con il nuovo pacchetto di aiuti per famiglie e imprese, atteso domani sera in cdm. Oltre alla proroga dei crediti di imposta per le imprese energivore e dello sconto benzina, si studiano interventi per la rateizzazione degli oneri per l'energia elettrica.

Il governo sta anche verificando il possibile utilizzo delle risorse dei fondi strutturali Ue, da destinare ad un eventuale Fondo ad hoc per fronteggiare il caro-energia.

Entrerà peraltro nel decreto anche lo sblocco delle trivelle, con la contestuale proroga al 2023 della vendita di gas a prezzo calmierato da parte del Gse.

Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 00:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA