Flat tax, cosa è: ecco quali sono le ipotesi in campo

Lunedì 4 Giugno 2018
Flat tax, cosa è: ecco quali sono le ipotesi in campo
La Flat tax (tassa piatta) è una delle idee che hanno caratterizzato le ultime campagne elettorali della Lega e una delle misure previste dal contratto di governo siglato dai gialloverdi. E' anche una delle misure più costose da finanziare.

Il modello di tassazione per famiglie e imprese che il nuovo governo progetta di introdurre è stato rivisto e ripensato più volte. E dificilmente comunque potrà essere attuato. Inizialmente il progetto prevedeva due aliquote, una al 15% per i redditi fino a 80mila euro e una al 20% per i redditi superiori (attualmente le aliquote sono 5 dal 23% al 43%). La Flat tax, in questa forma, aveva un costo stimato di circa 50 miliardi di euro, secondo l'ideologo leghista che l'ha teorizzata Armando Siri. Anche l'Osservatorio sui conti pubblici di Carlo Cottarelli aveva stimato una spesa di 50 miliardi.

Negli ultimi tempi il progetto della flat tax è cambiato. Rispondendo al continuo martellamento del capo leghista Matteo Salvini, il leader 5 stelle Luigi Di Maio ha parlato di una flat tax «a favore del ceto medio e non dei ricchi come vorrebbe la Lega». L'idea di Salvini invece è quella di investire i soldi ricavati dalla rivisitazione delle detrazioni e delle deduzioni fiscali per realizzare una flat tax che definisce «piena»: 15% per i redditi familiari fino a 50 mila euro e 20% sopra questa soglia. In più, punta a cambiare i connotati al bonus renziano degli 80 euro (costo 10 miliardi l'anno) «rendendolo una riduzione fiscale e non più una spesa per lo Stato» ma in ogni caso senza togliere i soldi a chi lo percepisce. 

Oggi invece il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno in diretta su Facebook dai tetti del Viminale ha ipotizzato una flat tax per i redditi fino a 50mila euro. «Con 30 miliardi, questa è la proposta documentata centesimo per centesimo che siamo pronti a portare in Consiglio dei ministri e in Parlamento, studiata al dettaglio dagli economisti della Lega, riduzione fiscale e tassa piatta sui redditi delle imprese e sui redditi delle famiglie fino a 50mila euro», ha scandito Salvini. 

I dettagli dell'operazione insomma vanno ancora tutti definiti ma a far da contraltare alla riduzione delle tasse ci sarebbe come detto l'abolizione della gran parte delle detrazioni fiscali oggi in vigore. Potrebbe restare solo deduzioni fiscali da 3.000 euro per ogni componente del nucleo familiare. Altro punto che sembra fermo è il reddito familiare: sarà questo (e non quello individuale) la base per il calcolo delle tasse da pagare. 

Il neo ministro dell'Economia Giovanni Tria, per finanziare almeno in parte la Flat tax, sarebbe disposto anche a far aumentare l'Iva, facendo scattare le clausole di salvaguardia. Il contratto di governo tuttavia prevede che l'Iva non aumenti e Salvini ha sempre detto che l'imposta non verrà alzata. In ogni caso da qualche parte i soldi andranno trovati, a meno di fare tutto in deficit, ipotesi poco probabile. Bisogna tener conto inoltre che solo per la neutralizzazione dell'aumento dell'Iva, che in mancanza di interventi scatterebbe il prossimo gennaio, servono 12,5 miliardi.

La Flat tax in ogni caso consentirebbe risparmi significativi di imposte ai redditi più alti, mentre i redditi più bassi non avrebbero grandi benefici e in alcuni casi rischierebbero di pagare di più. Per questo è prevista una clausola che consente di optare per il vecchio regime nel caso con il nuovo sistema un contribuente si trovasse a dover pagare più tasse.


 
Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 16:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA