Flat tax, aliquota al 15% solo sui redditi familiari e sanatoria sul contante

Martedì 16 Luglio 2019 di Andrea Bassi
Flat tax, aliquota al 15% solo sui redditi familiari e sanatoria sul contante

La riforma fiscale della Lega è pronta. Il progetto, come ha spiegato Matteo Salvini alle 43 sigle e associazioni convocate ieri al Viminale, è «aperto» ai contributi di tutti. Quindi la versione finale è ancora da scrivere. Ma la base di partenza ha già una sua forma definita. L'aliquota al 15%, quella che nelle intenzioni iniziali della Lega doveva essere una Flat tax, ossia valida per tutte le classi di reddito, si applicherà inizialmente soltanto ai redditi familiari fino a 55 mila euro. Significa, per esempio, che se marito e moglie guadagnano 25 mila euro ciascuno, potranno decidere di pagare le tasse sulla somma dei loro redditi versando il 15%.

In realtà, in questo caso specifico non avrebbero convenienza, perché sui redditi singoli di 25 mila euro già oggi l'aliquota reale, cioè al netto delle detrazioni e della no tax area è inferiore al 15%. A chi conviene allora il nuovo sistema? Come ha spiegato l'ideatore della proposta, Armando Siri, la massima convenienza sarà per le famiglie monoreddito, quelle in cui lavora solo il marito o la moglie, che dichiarano fino a 55 mila euro e che potranno risparmiare, con l'aliquota al 15%, fino a 3.500 euro l'anno. Il costo dell'operazione sarebbe di 13 miliardi di euro e, sempre secondo le parole di Siri, beneficerebbe 20 milioni di nuclei familiari. Se i numeri fossero questi, il beneficio medio sarebbe di 650 euro. Per le famiglie bireddito il possibile beneficio potrebbe esserci solo grazie al secondo meccanismo ipotizzato dal progetto: l'accorpamento di tutte le detrazioni, da quelle sul lavoro a quelle sulle spese mediche, in una unica deduzione da sottrarre all'imposta per chi sceglie la tassazione al 15%.

I CONTEGGI
In questo caso, insomma, il calcolo va fatto contribuente per contribuente e verrebbe messo a disposizione un algoritmo per effettuare il conteggio. Resta fermo il principio che ognuno potrà scegliere liberamente di utilizzare il sistema più favorevole. Ma i vantaggi si fermeranno ai 55 mila euro? In realtà il progetto al quale la Lega continua a lavorare, prevede anche l'accorpamento delle ultime due aliquote, quella al 43% e quella del 41% con il 38%. Un modo per dare un sollievo anche ai redditi più alti quelli che, secondo le analisi leghiste, sarebbero maggiormente in grado di spingere il Pil. Una misura questa, che costerebbe un paio di miliardi di euro.
Alla fine di questo processo, insomma, conviverebbero due sistemi fiscali: uno con due aliquote (15% fino a 55 mila euro e 38% oltre), e uno con tre aliquote (23%, 27% e 38%). Come si finanzierebbe la riforma? Secondo il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, presente al vertice con i sindacati, non ci saranno particolari problemi.

Dal Reddito di cittadinanza e da Quota 100, le due misure simbolo della scorsa manovra, stanno emergendo risparmi consistenti anche per il prossimo anno (dopo il miliardo e mezzo che ha permesso di aggiustare i conti del 2019). Anche le entrate fiscali, grazie alla fatturazione elettronica, stanno andando bene. Ma un tassello fondamentale per trovare le risorse necessarie a finanziare la riforma fiscale, arriverà dalla nuova edizione della Pace fiscale.
Un progetto, quest'ultimo, illustrato ieri dal sottosegretario all'Economia Massimo Bitonci. Uno dei pilastri sarà la sanatoria del contante detenuto nelle cassette di sicurezza, quantificato in 150 miliardi di euro.

IL MECCANISMO
L'idea sarebbe quella di applicare l'aliquota ordinaria Irpef del soggetto che fa emergere il denaro non su tutto il contante dichiarato, ma solo su una percentuale che potrebbe andare tra il 30 e il 50%. Nessuno scudo penale sarà consentito però, per i capitali detenuti all'estero. Un modo per convincere i riottosi alleati della maggioranza a digerire delle norme che i Cinque Stelle hanno da sempre osteggiato. Inoltre il «saldo e stralcio» introdotto per i contribuenti in difficoltà economica, sarà esteso anche alle imprese in crisi. Secondo le stime dei tecnici della Lega, grazie a queste misure nei prossimi cinque anni potrebbero essere incassati circa 21 miliardi di euro. Un'altra delle misure annunciate ieri, poi, prevede l'azzeramento di tutte le commissioni bancomat per i pagamenti sotto i 25 euro.
 

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