Decolla la fusione Fca-Peugeot. Tavares ad: sarà sfida ai tedeschi

Venerdì 1 Novembre 2019 di Francesca Pierantozzi
Decolla la fusione Fca-Peugeot. Tavares ad: sarà sfida ai tedeschi

Con un comunicato congiunto, Fiat-Chrysler e Peugeot-Citroen hanno affisso ieri mattina le pubblicazioni del loro matrimonio: una fusione alla pari, che avverrà «senza chiudere siti industriali» e con la benedizione dei rispettivi Stati. Le nozze dovrebbero celebrarsi presto per definire un «memorandum of understanding vincolante», ma i consigli di amministrazione hanno approvato all'unanimità le basi.

Con il nuovo gruppo, che avrà quartier generale ad Amsterdam, e sarà quotato a New York, Milano e Parigi, nasce un colosso europeo che sfiderà lo strapotere tedesco nell'auto e avrà la stessa quota di mercato della Volkswagen in Europa: il 24%. Undici i membri del nuovo cda, cinque nominati da Fca, cinque da Psa e Carlos Tavares, attuale numero uno di Peugeot, che sarà il direttore generale. Presidente, invece, John Elkann. Con 8,7 milioni di auto vendute e una capitalizzazione da 45 miliardi di euro, il nuovo gruppo sarà il terzo mondiale (il quarto se si sommano Renault e Nissan che però sono solo alleati) e sarà detenuto fifty-fifty dagli azionisti dei due coniugi.

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L'AGGIUSTAMENTO
Per realizzare questa parità perfetta, saranno necessarie diverse operazioni finanziarie: Fca dovrebbe distribuire un dividendo eccezionale pari a 5,5 miliardi di euro, mentre Psa dovrebbe cedere ai suoi azionisti il 46% di Fereucia, azienda di componentistica.

Il periodo di aggiustamento è già cominciato ieri in Borsa, con il titolo Fca schizzato dell'8,2% (dopo il balzo analogo della vigilia) e quello di Psa che ha ceduto il 13%. «La capitalizzazione in Borsa di Peugeot è superiore a quella di Fiat-Chrysler, con una fusione 50/50 tecnicamente è Peugeot che acquista Fiat. È normale che il mercato prenda in conto questa situazione», ha commentato Daniel Larroutrou di Dom Finance. Che ha ricordato come Fca apporti un fatturato di 110 miliardi contro uno di 80 miliardi di Psa. Inoltre, nella trimestrale presentata ieri Fca ha registrato margini brillanti, superiori al 10% per l'area più importante: l'America. Per i primi anni di vita della società, Exor, la finanziaria degli Agnelli-Elkann, sarà primo azionista con il 14,2% del gruppo.

Soddisfatte le direzioni dei due gruppi, che hanno preferito sottolineare le affinità industriali e il perfetto equilibrio tra le due parti. «Questa convergenza apre un futuro brillante per la società risultante dalla fusione. Costruiremo insieme un grande gruppo», ha detto Tavares. «La fusione proposta va ben oltre i numeri e le strategie», ha fatto eco Mike Manley, ceo di Fca, in una lettera ai dipendenti. Testimoni benevoli dell'operazione, i rispettivi governi. In particolare lo Stato francese (azionista al 13% di Psa) ha assunto una posizione ben diversa da quella che aveva mandato a monte le nozze di Fiat con Renault. Allora (era giugno) lo stato aveva sempre detto che la priorità assoluta era lalleanza con Nissan.

Il matrimonio consente invece oggi a entrambi i costruttori di raggiungere la famosa massa critica indispensabile per realizzare gli investimenti necessari per le nuove sfide tecnologiche e ambientali. «Grazie a questa operazione la Francia avrà due costruttori di auto che figurano tra i primi cinque mondiali», ha detto il ministro dell'Economia Bruno Le Maire. «E' un'operazione di mercato, non posso giudicare l'accordo ma quello che preme al governo è che sia assicurato il livello di produzione e di occupazione in Italia», ha detto il premier Giuseppe Conte. Anche la maggior parte delle firme sindacali, da una parte e dall'altra, guardano di buon occhio la fusione. In Francia oltre allo scetticismo della Cgt sull'occupazione è la scelta dell'Olanda come quartier generale a suscitare per ora le maggiori reticenze.
 

Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA