Fed, Williams conferma la lotta dura contro l'inflazione

Venerdì 16 Dicembre 2022
Fed, Williams conferma la lotta dura contro l'inflazione
(Teleborsa) - John Williams, il presidente della Fed di New York, non dà molte speranze ai mercati sulla politica monetaria. In un'intervista a Bloomberg, il governatore ha spiegato che l'inflazione è ancora "ostinatamente alta" e che la Federal Reserve aumenterà i tassi di interesse quanto necessario per controllare i prezzi.

Williams ha riconosciuto che l'inflazione ha iniziato a rallentare, ma è convinto che i prezzi dovranno rallentare ulteriormente prima che la Fed allenti la manovra restrittiva. Il banchiere, stretto alleato di Powell, non sorprende quindi riprendendo il messaggio lanciato questa settimana dal capo della banca centrale americana dopo l'ultimo rialzo dei tassi.
Mercoledì la Federal Reserve ha aumentato il suo tasso di interesse principale di mezzo punto percentuale, segnando il settimo aumento da marzo.

Sul picco dei tassi, Williams ha detto che i suoi colleghi si aspettano che raggiunga il 5-5,5% l'anno prossimo. "I tassi di interesse reali devono essere ridotti e rimanere lì", ha affermato chiarendo allo stesso tempo di non aspettarsi che il tasso a breve termine raggiunga il 6%, sebbene non lo escluda.
Per quanto riguarda la Fed, il recente rapporto sull'Indice dei prezzi al consumo (CPI) ha dato nuova linfa ai mercati, con i rendimenti dei titoli di Stato che hanno registrato una tendenza al ribasso e sostenuto un contesto ampiamente positivo per gli asset di rischio. Tuttavia, "i commenti della Fed hanno rispecchiato un tono leggermente più falco del previsto" - dichiara Harry Richards, investment manager Fixed Income di Jupiter Asset Management - che aggiunge: "È emerso chiaramente che il Federal Open Market Committee (FOMC) sia consapevole del rallentamento dell'inflazione osservato recentemente. Tuttavia, necessita di maggiori garanzie che si tratti di una tendenza duratura e che l'inflazione sia effettivamente sulla strada giusta. Ha riconosciuto che i beni di consumo hanno già mostrato segni concreti di disinflazione e che la traiettoria dell'inflazione relativa agli immobili dovrebbe vedere presto un picco e infine un ritracciamento (basta guardare i dati attuali sugli affitti del mercato immobiliare statunitense)".

Tuttavia - continua Richards - si registra ancora incertezza per quanto riguarda la componente servizi dell'indice CPI, poiché è chiaramente molto più legata al mercato del lavoro, che su base "spot" appare ancora piuttosto forte. Il risultato è stato un rialzo di soli 50 pb invece degli incrementi di 75 pb visti nelle ultime quattro riunioni, ma è stato integrato da commenti da falco.

In particolare, il FOMC ha sottolineato la necessità di fare ulteriori passi in avanti in termini di rialzi dei tassi e di mantenere la politica in territorio restrittivo per un certo periodo di tempo per garantire che la battaglia contro l'inflazione venga vinta. In base alla nostra analisi, continuiamo a ritenere che la Fed stia sopravvalutando l'effettiva forza del mercato del lavoro e, in ultima analisi, ci aspettiamo che i dati ufficiali sul lavoro si deteriorino in modo piuttosto significativo nel corso del prossimo anno. Le proiezioni del FOMC vedono già alcuni tagli nel '24. Se il mercato del lavoro dovesse mostrare segni di indebolimento più consistenti nei prossimi mesi, si potrebbe prevedere un taglio anticipato, addirittura già nel secondo semestre del '23.
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