Nannini e l'eredità del fondatore dei dolci di Siena: la causa, i fratelli in tribunale e quell'accordo (riservato)

Il marchio dolciario (oggi non più gestito dalla famiglia) ha reso Siena famosa nel mondo grazie a panforte e i ricciarelli

Sabato 15 Luglio 2023 di Mario Landi
Nannini e l'eredità del fondatore dei dolci di Siena: la causa, i fratelli in tribunale e l'accordo (riservato)

I dolci, Siena, l'eredità e un patrimonio importante da gestire: chiusa la vicenda giudiziaria sul patrimonio ereditario di Danilo Nannini (1921-2007), patron del marchio dolciario (oggi non più gestito dalla famiglia) che ha reso Siena famosa nel mondo grazie a specialità tipiche come il panforte e i ricciarelli. Non c'è stata alla fine necessità del pronunciamento del giudice civile sulla causa iniziata nell'ottobre 2019 dal primogenito Guido Nannini perché i tre fratelli - gli altri sono la rocker Gianna Nannini e Alessandro, imprenditore ed ex pilota di Formula 1 - hanno trovato un accordo il cui contenuto è riservato. È quanto scrive il quotidiano «La Nazione».

Eredità Nannini, la vicenda

 

«Sono contento che questa intesa abbia messo fine ad una controversia fra i fratelli ponendo anche le basi affinché i rapporti fra loro possano essere sereni e di collaborazione», si limita a commentare l'avvocato Fabio Pisillo che assiste Alessandro Nannini.

La querelle in tribunale, ricostruisce «La Nazione», era nata per iniziativa del maggiore dei tre figli, l'imprenditore Guido, nato nel 1949, che si è mosso legalmente attraverso l'avvocato Valerio Vallefuoco di Roma per la vicenda del testamento della madre Giovanna Cellesi (1923-2014) e della Certosa di Belriguardo (una tenuta agricola a circa 7 km da Siena), di cui contestava il passaggio alla sorella Gianna, assistita dall'avvocato Antonella Rizzi. Guido Nannini aveva però chiamato in causa anche l'altro fratello, Alessandro, ma per le elargizioni della madre Giovanna.

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Una vicenda giudiziaria delicata e complessa che si è svolta nel massimo riserbo, ma che secondo «La Nazione» avrebbe visto sfilare numerosi testimoni davanti al giudice civile del Tribunale di Siena, Clara Ciofetti, per fare chiarezza sulla questione, disponendo anche una consulenza tecnica, affidata il 22 dicembre 2021 a Maurizio Refrigeri di Perugia, ritenuta essenziale per dirimere la querelle ereditaria.

 

Al tecnico il giudice aveva chiesto di arrivare ai progetti di divisione formulando due ipotesi: da un lato il calcolo che consideri i beni oggetto di donazione e dei contratti che possono aver dissimulato una donazione, dall'altro il calcolo dove eventualmente vengono esclusi questi ultimi.

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Alla luce di ciò il giudice avrebbe potuto valutare se c'era stata una lesione della legittima ereditaria. La consulenza tecnica è iniziata e ci sono stati anche dei sopralluoghi ma, ad un certo punto, il consulente ha tentato la conciliazione, scrive sempre «La Nazione», ed è stato raggiunto un accordo riservato fra i tre fratelli che ha chiuso la vicenda giudiziaria.

Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 17:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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