Si rafforza l’asse tra il colosso algerino Sonatrach ed Eni, a caccia di nuovo petrolio e gas.
Descalzi e Tebboune si sono confrontati sulle attività dell’Eni nel paese, dove opera dal 1981 nella produzione e nell'export di gas e con iniziative legate alla transizione energetica. All'incontro hanno preso parte anche il ministro di Stato e ministro dell'Energia, delle Miniere e delle Energie Rinnovabili Mohamed Arkab, l'amministratore delegato di Sonatrach Rachid Hachichi e l'amministratore delegato di Sonelgaz Mourad Adjal. Nel dettaglio, il contratto trentennale siglato ieri ad Algeri riguarda l'esplorazione e lo sviluppo di idrocarburi, con l'obiettivo comune di «valorizzare ulteriormente l'area mediante un piano integrato di esplorazione e sviluppo, facendo leva su tecnologie innovative per ottimizzare i tassi di recupero e sfruttare le infrastrutture già esistenti nei pressi dell'area».
L’IMPEGNO
Commentando l'iniziativa Descalzi ha ricordato che l'impegno del gruppo «è sempre stato molto rilevante» nel paese nordafricano, che «è tra i primi al mondo per investimenti di Eni». L'accordo riguarda «un progetto strategico che contribuirà presto alla produzione di gas del paese», ha osservato. «Ringrazio Sonatrach, lo stato e il governo algerino», ha proseguito il manager, «per averci offerto questa importante opportunità di investimento». «Acquistiamo gas dall'Algeria che è essenziale per la sicurezza energetica dell'Italia», ha aggiunto, evidenziando che quello sottoscritto è un «partenariato di grande valore, non solo dal punto di vista dell'amicizia tra due aziende, ma anche tra due paesi, sul piano politico e strategico». Visto da Sonatrach, il programma operativo includerà l’utilizzo di tecnologie avanzate e soluzioni digitali all’avanguardia per migliorare la gestione e ottimizzare i processi di produzione.
L’obiettivo è massimizzare il recupero delle risorse disponibili, attraverso un approccio sostenibile e innovativo. Uno degli elementi distintivi è il forte orientamento al coinvolgimento dell’industria locale. Il contratto, infatti, promuove l’impiego di manodopera e competenze algerine, con un’attenzione particolare al subappalto verso fornitori nazionali, rafforzando così l’indotto interno e lo sviluppo economico del territorio.
LA PARTNERSHIP
Il nuovo accordo per il campo di Zemoul El Kbar si inserisce nel solco della recente assegnazione del blocco Reggane II a Eni in partnership con la thailandese Pttep, avvenuta nell'ambito della Gara Algeria 2024. Nel 2024 Eni ha prodotto in Algeria circa 137mila barili di olio equivalente al giorno, confermandosi come «la principale compagnia energetica internazionale» del paese. A fine giugno anche Saipem, società di infrastrutture energetiche partecipata da Eni (prima azionista con una quota del 21,1 per cento) ha stipulato con Sonatrach un contratto sull’estrazione di fosfati e la produzione di fertilizzanti in Algeria. Lì dove Saipem è presente in Algeria dal 1968, occupandosi di infrastrutture per la lavorazione e il trasporto di idrocarburi, di impianti di produzione di energia elettrica e di sistemi di perforazione petrolifera.