Energia, la guerra spinge rinnovabili e biocarburanti: dalla Russia forniture di gas verso l'Ue tagliate dell'80%

Giovedì 1 Dicembre 2022
Energia, la guerra spinge rinnovabili e biocarburanti: dalla Russia forniture di gas verso l'Ue tagliate dell'80%

Le tensioni geopolitiche e la guerra in Ucraina spingono l'Europa a incrementare l'energia prodotta da fonti rinnovabili e l'utilizzo di carburanti alternativi.

Già negli ultimi venti anni la struttura del mix energetico dell'Unione europea è stata caratterizzata da un notevole mutamento, con il petrolio che resta la principale fonte, ma con una quota in calo del 6%.

Nel Vecchio continente, secondo il il quarto Med & Italian Energy report, realizzato da Srm (Centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) e Esl@Energy center del Politecnico di Torino, dal 2000 al 2020 le rinnovabili e i biocarburanti hanno guadagnato più di 11 punti percentuali, passando da una quota del 6,4% a una del 17,9%. In aumento anche la quota del gas, passata dal 20,6% al 24,4%. Un andamento che ha visto una accelerazione con la guerra in Ucraina, che ha portato, inoltre, ad un significativo cambio della geografia di approvvigionamento, a causa del taglio da parte della Russia dell'80% delle forniture verso l'Europa.

La crisi russo-ucraina ha messo al primo posto la «sicurezza e l'accessibilità economica dell'energia, mettendo in secondo piano la sostenibilità ambientale», affermano Francesca Passamonti di Intesa Sanpaolo e Ettore Bompard del Politecnico di Torino. Il sud del Mediterraneo diventa quindi sempre più strategico per superare la crisi energetica ed impostare i futuri equilibri, non solo per i combustibili fossili.

Il ritmo di crescita della capacità rinnovabile in Medio Oriente e Nord Africa dovrebbe aumentare di oltre il 100% nei prossimi 5 anni, passando da 15 Gw a oltre 32 Gw.

L'energia è diventata non solo una leva fondamentale per perseguire gli obiettivi di transizione ecologica e neutralità, ma anche un «asset strategico e geopolitico», spiega il presidente di Compagnia San Paolo, Francesco Profumo.

Nell'ambito della transizione energetica, i combustibili alternativi (sia biocarburanti che sintetici) avranno un ruolo chiave, in particolare per la decarbonizzazione dei trasporti, soprattutto quelli marittimi e aerei. In Italia, ad esempio, si sta diffondendo un nuovo modello portuale green, che sta ricalcando quelli del Nord-Europa. Si tratta di strutture sempre più concentrate nell'efficientare il proprio consumo di energia, al servizio di navi che utilizzano carburanti bio e sintetici.

«Il rapporto si concentra sulle potenzialità dei carburanti alternativi, che potranno avere un ruolo chiave, non in competizione ma in sinergia con la produzione di elettricità da fotovoltaico ed eolico - ha sottolineato Massimo Deandreis, direttore generale Srm -. L’obiettivo ultimo di questo rapporto è quello di dare un contributo alla definizione delle policy europee e nazionali», 

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