Elon Musk non smette mai di far parlare di se e delle sue "imprese". Genio nel fondare successi planetari come Paypal e Tesla, ma anche uomo dai giochi finanziari pericolosi, come nei casi del Bitcoin e di Gamestop. E soprattutto abile utilizzatore dei social network. Eppure anche stavolta in molti hanno creduto ciecamente al suo sondaggio Twitter in cui chiedeva se avrebbe dovuto vendere il 10% della sua partecipzione in Tesla di fronte all’ipotesi, in discussione in questo momento al Senato statunitense, che venga introdotta una tassa sugli utili non realizzati.
Bene, dopo che hanno risposto in 4 milioni con una prevalenza del 58% dei voti favorevoli alla vendita, le azioni sono state effettivamente vendute a mille dollari, per poi essere ricomprate a sei. Cosa c'è dietro quest'ennesimo "sberleffo"?
Elon Musk, il "gioco fortunato" con le azioni di Tesla
La tassa in discussione al Senato degli Stati Uniti colpirebbe l’eventuale aumento del valore delle azioni, prima che i titoli siano effettivamente venduti, per le 700 persone più facoltose del paese. Il patron di Tesla si era espresso pubblicamente contro, sostenendo che il governo doveva invece ridurre la spesa pubblica. Dopodiché il lancio del sondaggio, che sembrava dire: "volete che paghi più tasse? Allora ci penserà il mercato al posto mio".
Quindi a seguito della richiesta su Twitter e del suo esito positivo, le azioni di Tesla erano crollate del 16% in due giorni, con gli investitori convinti che si sarebbero di gran lunga svalutate senza il sostegno del suo patron e primo azionista. La perdita per la società è stata di 200 miliardi di dollari. Solo a quel punto Musk ha effettivamente venduto, tra lunedì e mercoledì scorso, 4,5 milioni di azioni per un valore di 4,8 miliardi di euro.
Elon Musk offloads $5 billion in Tesla shares days after Twitter poll https://t.co/ZE3kmGA2wP
— BM (@bmangh) November 11, 2021
Nello stesso momento, però, come rivelato dalla Sec (la Consob americana), Musk ha esercitato un diritto di stock options, cioè la possibilità di acquistare un titolo a un valore prestabilito senza considerare le variazioni di prezzo intercorse nel frattempo. Quindi ha comprato 2,1 milioni di azioni, pagandole 6,2 dollari l'una, mentre il loro valore di mercato supera i mille dollari. Il guadagno complessivo è stato del 99,4%, con i "nuovi titoli", pagati 14 milioni di dollari, che ne valgono 2,3 miliardi.
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Al limite dell'aggiotaggio
Non è escluso che la Sec si possa far sentire. Il comportamento del miliardario è infatti al limite dell'aggiottaggio, cioè quel reato finanziario che consiste in una speculazione sulle compravendite di valori o azioni in base a informazioni riservate. Tuttavia sembra che il patron di Tesla avesse già avviato le vendite prima del sondaggio sui social, cosa che dovrebbe evitargli problemi con la legge.
Lo spostamento di residenza
Musk ha un patrimonio personale stimato in 281 miliardi di dollari. Alcuni mesi fa, prima di questo gioco tra i mercati, la Borsa di New York e Twitter, aveva spostato la sua residenza dalla California al Texas. Lì il regime fiscale sui proventi da tutte le partecipazioni societarie è infatti decisamente più favorevole.