Usa, Il dollaro? Fmi: «Non è più dominante, il suo potere come valuta di riserva sta scemando a favore di yuan e altre monete»

Sono aumentate le attrazioni verso le valute di riserva non tradizionali

Sabato 26 Marzo 2022
Il dollaro? Non è più dominante: il suo potere come valuta di riserva sta scemando a favore di yuan e altre monete

La posizione globale del dollaro USA come principale valuta di riserva ha perso terreno a favore dello yuan cinese e di altri. Lo dice il Fondo monetario internazionale in un working paper in cui parla chiaramente di erosione del dominio del dollaro. Il calo della quota di riserve in dollari USA detenute dalle banche centrali non è stato accompagnato da un aumento delle quote di altre valute di riserva tradizionali, come l'euro, la sterlina, lo yen. Sono invece aumentate le quote di riserve non tradizionali: lo yuan cinese, il dollaro australiano, il dollaro canadese, il won coreano e il dollaro di Singapore, e la corona svedese.

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Cosa c'è alla base di questo declino del dollaro nelle riserve internazionali? Innanzitutto è cominciato all'inizio di questo secolo (e millennio). È una tendenza, dunque, da almeno 20 anni. Questo declino riflette la diversificazione attiva del portafoglio da parte dei gestori delle riserve delle banche centrali; non è un sottoprodotto dei cambiamenti nei tassi di cambio e nei tassi di interesse, dell'accumulo di riserve da parte di alcune banche centrali con bilanci ampi e particolari, o dei cambiamenti nella copertura delle indagini sulla composizione delle riserve.

Sorprendentemente, il declino della quota del dollaro non è stato accompagnato da un aumento delle quote di sterlina, yen ed euro, altre valute e unità di riserva di lunga data.

Ma allora quali quote sono state favorite da questo spostamento assiale? Si va in due direzioni, spiega l'FMI: un quarto verso lo yuan cinese e tre quarti verso le valute dei paesi più piccoli che hanno giocato un ruolo più limitato come valute di riserva. «Una caratterizzazione dell'evoluzione del sistema di riserva internazionale negli ultimi 20 anni è quindi un continuo allontanamento dal dollaro, un recente, anche se ancora modesto, aumento del ruolo dello yuan, e cambiamenti nella liquidità del mercato, nei rendimenti relativi e nella gestione delle riserve che aumentano le attrazioni delle valute di riserva non tradizionali», conclude l'FMI. 

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All'inizio degli anni Duemila ci si chiedeva se il dollaro sarebbe stato "detronizzato" dall'euro, la valuta dell'unica altra economia le cui dimensioni rivaleggiavano con quelle degli Stati Uniti e che aveva un volume comparabile di transazioni internazionali. Ora la vera domanda e la competizione riguarda Stati Uniti e Cina, dollaro e yuan, dato che la Cina supera gli Stati Uniti in termini di PIL aggregato e di volume di transazioni internazionali. 


L'euro, si legge nelle conclusioni del paper, ha guadagnato poco terreno come valuta di riserva dalla sua creazione nel 1999. La tendenza più notevole negli ultimi decenni è stata l'ascesa delle valute di riserva non tradizionali, dunque, le valute dei paesi senza la scala economica e il volume di transazioni transfrontaliere che contraddistinguono i tradizionali emittenti di valute di riserva tradizionali.

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Storicamente, le quattro grandi valute (dollaro, euro, sterlina e yen) erano usate come veicolo o valuta intermediaria negli scambi con altre valute. Queste operazioni richiedevano agli investitori di pagare un ulteriore costo di transazione. Oggi, al contrario, esistono mercati focalizzati in un maggior numero di valute e un maggior numero di centri finanziari. «Se il dominio del dollaro dovesse finire - dicono gli analisti che firmano il paper - allora il biglietto verde potrebbe essere abbattuto non dai principali rivali del dollaro ma da un ampio gruppo di valute alternative». 

Ultimo aggiornamento: 16:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA