Arriva un collegio nuovo di zecca per aggiudicare la gara per la nuova diga foranea di Genova, opera simbolo del Pnrr che vale oltre 1,3 miliardi. La gara per la realizzazione dell’infrastruttura, considerata una delle più importanti anche dal punto di vista finanziario, si era improvvisamente fermata a causa di un problema sorto all’interno della precedente commissione d’appalto. Ovvero dalla scoperta, ad un mese dall’insediamento, di una «incompatibilità per potenziale conflitto di interesse» rilevata a carico di un membro della commissione incaricata di valutare le offerte.
Numerosi gli alti incarichi dirigenziali svolti presso la Capitaneria di porto di Genova e presso altri porti. Sarà affiancato dal professor Giovanni Besio, docente di ingegneria portuale nell’università ligure, e da Michele Bolla Pittaluga, anche lui professore di ingegneria civile, chimica e ambientale a Genova.
Sono stati chiamati a sostituire Felice Arena, docente di costruzioni marittime all’Università di Reggio Calabria e direttore del Natural Ocean Engineering Laboratory, che avrebbe omesso di dichiarare legami con una delle due cordate offerenti, oltre che Renata Archetti e Claudio Di Prisco. La “vecchia” commissione, insediata a fine luglio, avrebbe dovuto valutare la congruità dei progetti pervenuti all’Autorità di sistema portuale. Ora, con le nuove nomine, si riparte dal punto in cui si era giunti con l’obiettivo di recuperare il mese di tempo perduto. Sia il sindaco Marco Bucci che il ministro delle Infrastrutture guidato da Enrico Giovannini, che vedono proprio in quest’opera una pietra angolare del Pnrr, sono in pressing. Nemmeno a dirlo, in entrambi ha creato imbarazzo l’emergere di potenziali irregolarità sotto il profilo della trasparenza proprio nell’organismo che dovrebbe sovrintendere il regolare svolgimento dell’assegnazione.
L’Autorità portuale, manifestando esplicitamente la volontà che il tutto si svolga nella legalità e nella massima trasparenza, si è quindi impegnata a chiudere la partita entro la metà di ottobre. Va ricordato che la diga foranea del porto di Genova è una delle opere più importanti del Pnrr. La sua realizzazione completa vale oltre 1 miliardo e 300 milioni, la prima tranche circa 929 milioni. Il progetto prevede fra l’altro il posizionamento di 104 cassoni in cemento armato a una profondità di 50 metri.
IL VALORE
Due le compagini che avevano manifestato interesse: quella composta da WeBuild, Fincantieri, Fincosit e Sidra; e quella rappresentata da Eteria (gruppi Gavio, Caltagirone I.Co.P) in associazione con Rcm e Acciona. Le due cordate al momento di presentare l’offerta avrebbero però attivato i freni a causa del lievitare degli extracosti dovuti al forte rincaro delle materie prime e perché l’importo di base d’asta era sottostimato.
Di qui la necessità di aprire una fase negoziale con l’Autorità anche alla luce del Dpcm appena pubblicato in Gazzetta ufficiale che stanzia nuovi fondi proprio per far fronte al rincaro record dei materiali da costruzione.