Il gasolio può superare i 2,5 euro al litro? L'effetto embargo al petrolio russo e le attese per febbraio

Gli effetti più evidenti si vedranno non tanto sulla benzina quanto sul gasolio. Mosca dovrà reindirizzare fino ai due terzi delle sue esportazioni di diesel

Lunedì 16 Gennaio 2023
Il gasolio può superare i 2,5 euro al litro? L'effetto embargo al petrolio russo e le previsioni per febbraio

Non si spengono i riflettori sui carburanti. Nonostante i prezzi più o meno stabili, e l’istruttoria dell’Antitrust per accertare eventuali pratiche commerciali scorrette ora il faro è puntato sull’embargo che scatta il 5 febbraio sui prodotti raffinati in Russia. Il timore è che il gasolio vedrà prezzi ben superiori ai 2,5 euro al litro. Certo, le scorte accumulate nelle ultime settimane faranno un po’ da cuscinetto ed eviteranno probabilmente un’impennata immediata delle quotazioni. Ma poi il conto dell’embargo potrebbe arrivare e allora sarà utile contare sull’accisa mobile prevista dal governo.

Gasolio, i prezzi

In base all’elaborazione di quotidiano energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati al 15 gennaio, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è fermo a 1,820 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,812 e 1,829 euro/litro (no logo 1,820).

Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,871 euro/litro (1,873 il valore precedente), con le compagnie tra 1,858 e 1,884 euro/litro (no logo 1,871). Sul servito per la  benzina il prezzo medio praticato è 1,961 euro/litro (1,962 il dato precedente) con gli impianti colorati con prezzi tra 1,907 e 2,014 euro/litro (no logo 1,872). La media del diesel servito è 2,011 euro/litro (contro 2,015), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,952 e 2,063 euro/litro (no logo 1,922). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,795 e 0,805 euro/litro (no logo 0,776). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,099 e 2,478 (no logo 2,183).

Gli effetti

Va chiarito subito, che gli effetti più evidenti si vedranno non tanto sulla benzina quanto sul gasolio. E questo perché si tratta di un carburante utilizzato in diversi settori. Oltre alle automobili, il gasolio alimenta camion, macchine industriali e molti altri mezzi di trasporto. Ma in tempi di gas alle stelle, è utilizzato anche nell’industria. In qualche modo verranno in soccorso paesi come l’India, in cui viene raffinato il petrolio russo per spedire poi il gasolio sui mercati occidentali. Un’altra causa di aumento dei prezzi. Da parte sua, Mosca dovrà reindirizzare fino ai due terzi delle sue esportazioni di diesel. Quanto alle accise, è difficile per il governo farne a meno, visto che porta nelle casse dello stato circa 40 miliardi. Per ora gli utilizzatori di benzina, diesel e gasolio dovranno accontentarsi dell’accisa mobile. Il via libera alla riattivazione di questo sistema introdotto dalla finanziaria del 2008 è prevista  dal decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti appena entrato in vigore. Il taglio delle accise può essere adottato se il prezzo «aumenta, sulla media del precedente bimestre, rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Documento di programmazione economico-finanziaria presentato». Il decreto anche «deve tener conto dell’eventuale diminuzione del prezzo rispetto a quello indicato nel Documento di programmazione economico-finanziaria, nella media del quadrimestre precedente».

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