Cuneo fiscale, pressing di Bonomi: «Giù il costo del lavoro riducendo la spesa pubblica»

Il presidente di Confindustria: «Si possono trovare 50 miliardi»

Domenica 13 Novembre 2022 di Jacopo Orsini
Cuneo fiscale, pressing di Bonomi: «Giù il costo del lavoro riducendo la spesa pubblica»

Tagliare la spesa pubblica per ridurre le tasse. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, apprezza le prime mosse del governo ma chiede un intervento deciso sul costo del lavoro. «Se vogliamo rimettere soldi in tasca agli italiani, specialmente quelli con redditi bassi, cioè sotto i 35 mila euro che hanno sofferto durante la crisi e stanno soffrendo i colpi dell’inflazione, bisogna tagliare le tasse», ha sottolineato parlando ieri a Mogliano Veneto al Forum organizzato dall’associazione degli industriali. «Credo che un paese con oltre mille miliardi all’anno di spesa pubblica - ha proseguito - possa riconfigurare il 4-5% di questa spesa, corrispondenti a 50-60 miliardi, e avere le risorse per fare questo intervento».

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LE RISORSE

Gli industriali, alle prese con il caro-energia e con la corsa dei prezzi, considerano comunque «positivi» i primi interventi del governo di Giorgia Meloni, a partire dalle risorse stanziate per contenere il caro bollette e dall’intenzione di tenere «la barra dritta sulla finanza pubblica».

Ma avvertono: «Quello che sta mancando è un intervento strutturale sui temi del lavoro». «Per anni i governi non ci hanno mai chiesto cosa ci serviva. Ogni tanto ascoltateci», è stata l’esortazione di Bonomi davanti a una platea di imprenditori in cui era presente anche il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.

In Italia, ha argomentato ancora Bonomi riprendendo un tema in cima all’agenda degli imprenditori, c’è un cuneo fiscale - cioè la differenza tra il costo del lavoratore per l’azienda e il netto in busta paga - del 46% ed è lì che bisogna intervenire. «Le urgenze che abbiamo fatto presente al governo oggi sono dedicare tutte le risorse sul caro bollette». È necessario, ha continuato, «avere un grande occhio alla finanza pubblica» ma nello stesso tempo «fare degli interventi importanti sul tema del lavoro, il primo dei quali è il taglio al cuneo fiscale». 
Il presidente di Confindustria ha espresso invece dubbi sull’efficacia del provvedimento sui bonus non tassati fino a 3 mila euro che potranno erogare le aziende. «La platea dei lavoratori che ne potrebbero usufruire è molto ridotta, i primi conteggi parlano di circa il 17%. E poi - ha rilevato - non ci convince perché si sposta la palla sul campo delle imprese, alcuni lo potranno fare ma altre imprese non avranno lo spazio di bilancio e di finanze per farlo. La soluzione di responsabilità deve essere da parte del governo: il taglio delle tasse sul lavoro». «Occorre una politica industriale seria, sperando davvero che ci sia qualcuno che tracci una rotta», sono state ancora le parole del leader degli industriali.

Per quanto riguarda il rischio di un blocco dei cantieri legato alla stretta varata dal governo sul Superbonus, Bonomi ritiene che «il governo abbia fatto una riflessione su quello che è lo stock dei crediti che potenzialmente ha in sé un rischio di creare una moneta parallela, e quindi ha dovuto per forza intervenire per bloccare questo rischio. Le dichiarazioni che son state fatte ministro Giorgetti, che sono comunque quelle di continuare a sostenere il settore, però ci tranquillizzano». 

I PROFITTI

Il presidente degli industriali boccia poi la tassa sui maxi-guadagni delle imprese energetiche. «Se si parla di extraprofitti passa l’idea che qualcuno stia facendo qualcosa di illecito, non è così. I primi a dire che ci fosse una speculazione sull’energia è stata Confindustria, nel settembre 2021», ha affermato. Infine sì convinto alla decisione del governo di riattivare le trivellazioni nell’Adriatico per avere più gas a disposizione e ridurre ulteriormente la dipendenza dal metano russo. «Mi sembra che nel provvedimento sia stata identificata una zona ad oltre diciotto chilometri dalla costa che dovrebbe scongiurare quegli effetti di bradisismo che preoccupano», ha ricordato. «Poter pensare di avere un ulteriore impulso della produzione nazionale in sicurezza è nell’interesse di questo paese».

Ultimo aggiornamento: 07:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA