Credit Agricole: 230 milioni di utile. Fusione con Creval chiusa nel 2022. Friuladria, 6.000 nuovi clienti in 3 mesi

Sabato 8 Maggio 2021
Chiara Mio, presidente di Credi Agricole-Friuladria

VENEZIA Dopo l'acquisizione di Creval il Credit Agricole ha detto stop in Italia.

A spiegarlo in un'intervista a Bloomberg Tv il cfo del gruppo francese che in Italia controlla tra l'altro FriulAdria, Jerome Grivet. La Banque Verte che ha chiuso il primo trimestre con un utile raddoppiato a 1,7 miliardi di euro (230 milioni in Italia), intende dunque concentrarsi sull'istituto Valtellinese e conta di realizzare la fusione completa nel 2022 con un'integrazione nei prossimi mesi. 

Credit Agricole Italia, dopo aver concluso l'Opa con successo, controlla il 91,17% del capitale del Creval. Ora l'obiettivo è il delisting e fino al 21 maggio i soci che non hanno aderito possono ancora vendere le proprie azioni allo stesso prezzo dell'offerta. Per il 18 giugno è stata, invece, convocata una nuova assemblea del Credito Valtellinese per la nomina del board targato Agricole. Il Credit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato, con 14mila collaboratori e circa 4,6 milioni di clienti. Creval ha 3.500 dipendenti e ha sportelli in 11 regioni con 355 filiali, più della metà nel Nord. Per il gruppo bancario Credit Agricole Italia l'utile nel primo trimestre 2021 è stato di 83 milioni, in aumento del 71% rispetto all'utile del primo trimestre 2020. 

«L'attività commerciale è tornata ai livelli ante crisi», sottolinea una nota del gruppo. I nuovi prestiti per acquisto abitazione sono in aumento del + 27% e il collocamento di prodotti legati al risparmio gestito sale del + 55%. A livello aggregato, considerando tutte le società del gruppo in Credit Agricole in Italia, il risultato netto è invece di 230 milioni (+ 58%), di cui 173 milioni di pertinenza del Gruppo Crédit Agricole (+ 58%). L'attività commerciale continua a essere dinamica, con una crescita del totale dei finanziamenti all'economia che sale a 78,2 miliardi di euro (+ 1,6% rispetto al primo trimestre 2020) e una raccolta totale che arriva a 276,5 miliardi di euro (+ 14,1% anno su anno). Lo stock degli impieghi è in aumento del 7,2% anno su anno. I ricavi sono in aumento del 9,4% anno su anno.

FRIULADRIA

Nel primo trimestre del 2021 in crescita anche Crédit Agricole FriulAdria: quasi 1.200 i nuovi mutui stipulati, con volumi in crescita del 24% rispetto all'anno precedente. Incrementano anche i finanziamenti alle piccole e medie imprese, che in Veneto registrano un +13%. Significativa, in particolare, la performance della banca nel collocamento dei prodotti legati al risparmio gestito, in aumento del 50%. Oltre 6 mila sono i nuovi clienti acquisiti nel periodo gennaio-marzo, con un indice di soddisfazione della clientela in decisa crescita su tutti i target.

LIVELLI PRE CRISI

Tornando a livello internazionale, Credit Agricole chiude il primo trimestre con una crescita dell'utile del 93,2% sul pari periodo del 2020. I ricavi crescono dell'8,4%, attestandosi a 9.082 milioni grazie all'attività dinamica di tutte le linee di business che, malgrado il contesto sanitario, ha raggiunto in alcuni casi i livelli pre crisi. Il costo del rischio di credito è in netto calo a 537 milioni. Il direttore generale, Philippe Brassac, in una nota evidenzia che il «gruppo si si impegna a sostenere la ripresa». 

Ultimo aggiornamento: 16:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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