Covid: Puglisi (Minlavoro): "Investire nel digitale per lavoro agile e dad"

Giovedì 29 Ottobre 2020
Covid: Puglisi (Minlavoro): "Investire nel digitale per lavoro agile e dad"
(Teleborsa) - "E' necessario programmare investimenti nelle infrastrutture digitali a favore delle aree interne del Paese con accesso a nuovi dispositivi tecnologici per consentire alla più ampia fascia possibile di popolazione di essere inclusa nei percorsi del 'lavoro agile' e della 'didattica a distanza'. E' una priorità non più rinviabile resa ancor più necessaria dall'emergenza coronavirus nel caso si arrivi, cosa che nessuno auspica, ad un secondo lockdown".

Lo ha annunciato Francesca Puglisi, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nel corso del webinar promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri in collaborazione con l'Istituto Nazionale Esperti Contabili, in occasione della presentazione del Bilancio Sociale.

"Non partiamo da zero. Abbiamo una buona legge 81/2017 - ha aggiunto Puglisi - che già prevede il ricorso per le aziende allo smart working, il diritto alla disconnessione, il diritto di ricevere lo stesso stipendio di chi lavora in presenza. Ritengo piuttosto che vada modificata la norma che dà precedenza alle madri con figli di età inferiore a 14 anni aggiungendo anche i padri. Lo smart working non deve diventare il ghetto delle donne".

Un impegno ribadito anche da Niccolò Invidia, capogruppo del M5s nella Commissione Lavoro della Camera dei Deputati: "Il nostro obiettivo è di inserire nella prossima legge di Bilancio investimenti per incentivare l'uso dello 'smart working' soprattutto nel settore privato".

Per Annamaria Parente, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato "è necessario tornare allo spirito iniziale che ha contraddistinto il ricorso allo smart working, vale a dire quella sapiente alternanza tra lavoro in presenza e da casa che è in grado di portare effetti migliorativi sia sugli standard lavorativi che nella qualità della vita dei lavoratori".

Il tema dell'innovazione è stato sottolineato anche da Maria Stella Gelmini, presidente del Gruppo Forza Italia alla Camera: "Ho letto con attenzione il Bilancio sociale della Cassa ragionieri e ne ho apprezzato molto sia la spinta sull'equo compenso per i professionisti che quello sulla digitalizzazione. Insieme aggiungerei anche il tema della conciliazione dei tempi che non può essere risolto solo con il lavoro agile".

Per Alessandro Amitrano, segretario dell'Ufficio di Presidenza della Camera, "l'innovazione digitale è molto utile ed entusiasmante ma non c'è niente che possa battere il contatto umano" e dunque lo smart working che risponde ad un'esigenza eccezionale "può rappresentare un elemento da considerare per il futuro", ma necessita di una regolamentazione.

La presentazione del Bilancio sociale è stata introdotta da Luigi Pagliuca, presidente della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili, il quale ha ricordato l'esempio di solidarietà che gli iscritti hanno dimostrato versando i contributi nei tempi stabiliti per "senso di responsabilità". "La Cnpr ha dimostrato di avere grandi competenze e ottimi gestori. In un momento in cui i mercati sono piombati nel caos siamo riusciti a far fronte a questa emergenza".

Maria Vittoria Tonelli, consigliere d'amministrazione e numero uno della Commissione pari opportunità dell'ente previdenziale, ha ricordato che il lavoro agile era stato sperimentato in un "progetto pilota" già nel secondo semestre 2019 ed è diventato una necessità urgente con la pandemia.

Giuseppe Scolaro, vicepresidente della Cassa ragionieri, ricordando che "il sistema previdenziale delle casse di previdenza ha erogato 1,1 miliardi di euro a 502.291 beneficiari nel periodo marzo-maggio 2020, afferma "dalla nuova legge di Bilancio ci aspettiamo la defiscalizzazione dell'attività di sussidio delle Casse e l'incentivazione sulle dotazioni tecnologiche" per il lavoro agile.

Il tema dell'equo compenso è stato affrontato da Marco Cuchel, presidente dell'Associazione nazionale Commercialisti, che dice "basta ai bandi gratuiti" e sollecita "norme nuove che specifichino meglio i termini della questione".

Donato Montibello, consigliere d'amministrazione della Cassa, ha sottolineato le opportunità e le distorsioni dello smart working: "Da un lato la limitazione dei rapporti interpersonali e dell'empatia tra cliente e professionista. Dall'altro la grande opportunità di internazionalizzazione dei rapporti che aprono nuovi scenari e nuove occasioni di lavoro".

Andrea Benetti, direttore dell'Istituto Nazionale Esperti Contabili, invece, ha adottato un sistema empirico per monitorare il gradimento del lavoro agile, che ha portato ad un aumento della produttività, ma necessita di un mentorship.

Un tema ripreso anche da Paolo Longoni, consigliere della Cnpr, il quale ravvede nel lavoro professionale la "necessità di confrontarsi".

Secondo Fedele Santomauro, vicepresidente dell'Isnec e CdA della Cassa ragionieri, per commercialisti ed esperti contabili "il contatto diretto con il cliente resta un aspetto fondamentale del lavoro".

Piace lo smart working? Molti lo hanno usato durante la pandemia, ma il 56% degli interpellati ha affermato che dopo l'esperienza vissuta non ha intenzione di cambiare modi e abitudini di svolgere la professione. Allo stesso tempo, il 47% pensa che lo smart working non sia uno strumento utile per aiutare a conciliare lavoro e famiglia ma sia qualcosa di opportuno solo in situazioni di necessità. Questa scarsa predisposizione al lavoro agile non è dovuta ad un pregiudizio ma, come rivela l'indagine, alla necessità di un approccio diretto che il collegamento a distanza non può dare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA