Coronavirus, da un brevetto ENEA distanziatori ecosostenibili per la spiaggia

Giovedì 14 Maggio 2020
Coronavirus, da un brevetto ENEA distanziatori ecosostenibili per la spiaggia
(Teleborsa) - Una soluzione green ed economica per assicurare il corretto distanziamento sulle spiagge nella fase post-emergenza Covid-19. Dal mondo della ricerca arriva l'idea di utilizzare la Posidonia oceanica, una pianta marina che si deposita in grandi quantitativi sugli arenili mediterranei, per realizzare barriere di sicurezza ecologiche. Il brevetto, sviluppato da Enea in collaborazione con l'azienda Ecofibra, consiste in pannelli divisori imbottiti con Posidonia, raccolta ed essiccata, per separare gli ombrelloni e creare dei percorsi di accesso all'acqua in linea con l'attuale normativa sanitaria.

"L'utilizzo durante la stagione estiva di questi dispositivi economici, facilmente riutilizzabili e che possono essere realizzati anche con materiali 100% naturali, consentirebbe di rendere fruibili in sicurezza superfici di costa altrimenti non balneabili e di ridurre la dispersione di aerosol a beneficio della ricettività turistica" afferma Sergio Cappucci del Laboratorio ingegneria sismica e prevenzione dei rischi naturali Enea.

Questi prototipi di separè ecologici, alti circa 120 cm e larghi 200 cm, – spiega Enea in una nota – sono dotati di telai in acciaio e fodera in plastica riciclata o in materiali naturali. A fine stagione l'imbottitura può essere semplicemente svuotata sulla spiaggia dove torneranno a svolgere l'originaria funzione di protezione dall'azione erosiva provocata dalle onde. I dispositivi – aggiunge Enea – rappresentano, inoltre, una soluzione al problema della corretta gestione della posidonia spiaggiata che occupa molta superficie, generando cattivi odori: se raccolti insieme ad altri rifiuti, infatti, i cumuli devono essere smaltiti, con costi ingenti per operatori e amministrazioni locali che devono provvedere alla loro rimozione. Un recente studio ha calcolato che la rimozione meccanica di Posidonia spiaggiata, la cosiddetta "banquette", in 19 spiagge ha fatto perdere in 9 anni (2010-2018) un volume di sabbia di oltre 39mila mc, equivalenti a circa 30mila tonnellate di sabbia.


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