Coronavirus, Conte: verso un Natale senza zone rosse ma con regole ad hoc

Martedì 24 Novembre 2020
Coronavirus, Conte: verso un Natale senza zone rosse ma con regole ad hoc
(Teleborsa) - Misure ad hoc per il Natale ma niente vacanze sulla neve. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ospite di Otto e Mezzo su La7 ieri sera è sembrato fiducioso sul miglioramento della curva epidemiologica, aprendo alla possibilità di aperture tra le Regioni per il periodo natalizio – "sullo spostamento tra Regioni a Natale ci stiamo lavorando ma se continuiamo così a fine mese non avremo più zone rosse" – ma non sarà un via libera totale.

"Si rischia altrimenti di ripetere il ferragosto e non ce lo possiamo permettere: consentire tutte occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile. Non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve. Anche per gli impianti da sci", ha spiegato il presidente del Consiglio che ha dichiarato di lavorare con con Merkel e Macron in Europa ad un protocollo comune europeo. L'esecutivo è inoltre a lavoro per riaprire le scuole prima di Natale.

"Uno stato libero e democratico non può entrare nelle case e dire quante persone siedono a tavolo. Vogliamo ridurre la socialità ma consentire la tradizione a noi molto cara dei doni. In questo senso è controproducente limitare gli orari dei negozi", ha aggiunto affermando che il Governo proverà a dilatare gli orari di apertura.

Quanto alle ripercussioni economiche della crisi in questo particolare periodo dell'anno, Conte ha sottolineato: "abbiamo stanziato 2 miliardi aggiuntivi ed è previsto uno scostamento di 8 miliardi, sappiamo quanto vale il Natale. Abbiamo messo sul tavolo consistenti ristori. Continueremo ad intervenire per i lavoratori rimasti fuori dal primo intervento, anche con dei decreti per le città turistiche. Dobbiamo intervenire per la cultura, lo spettacolo e il turismo e interverremo anche per partite IVA e autonomi. Lo scostamento che abbiamo chiesto è dedicato a loro".

A proposito di Europa, Conte ripone grande fiducia nella possibilità di trovare un accordo sul Recovery Fund già nel prossimo Consiglio europeo di dicembre, superando il veto politico di Polonia e Ungheria: "c'è grande senso di responsabilità e confido che i paesi che hanno posto il veto sullo stato di diritto rivedano la posizione. È giusto che lo facciano perché altrimenti danneggeranno le loro stesse economie".

Quanto al vaccino, infine, "non c'è un orientamento per l'obbligo", ha detto il presidente che ha aggiunto: "l'obbligo è una scelta forte. Io lo farò senz'altro perché quando sarà ammesso sarà sicuro e testato. Sarà disponibile prima per le categorie vulnerabili ed esposte. Penso che il vaccino ci sarà da fine gennaio".
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