Coronavirus, Confindustria sul Dl liquidità: «Condivisibile ma insufficiente, la burocrazia mette a rischio le imprese»

Martedì 28 Aprile 2020
Coronavirus, Confindustria sul Dl liquidità: «Condivisibile ma insufficiente, la burocrazia mette a rischio le imprese»

Il dl Liquidità è «un intervento necessario e nel complesso condivisibile, anche se ancora insufficiente rispetto all'impatto pesantissimo, e senza precedenti nella storia moderna del Paese, che la pandemia sta provocando sul tessuto produttivo italiano». Così il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci in audizione davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive sul dl Liquidità. «Il fabbisogno di liquidità per le imprese nel 2020 - afferma - provocato da tale caduta dell'attività economica e dei fatturati, è stimato a 57 miliardi con fine dell'epidemia a giugno, che salirebbero a 138 miliardi con fine epidemia a dicembre. Di questi, 31 miliardi sono relativi alle piccole e medie imprese nello scenario migliore, 75 miliardi in quello peggiore».

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Panucci
 poi avverte: «Complicazioni burocratiche e ritardi rischiano di compromettere per sempre la sopravvivenza delle imprese». Il Pil italiano subirà,
«secondo stime prudenziali del nostro Centro studi, una caduta del 10% nei primi due trimestri del 2020». Risulta indispensabile «una decisa accelerazione dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni per sostenerne la liquidità e rafforzarne la struttura finanziaria.

Per le stesse ragioni, occorre accelerare l'utilizzo di eventuali crediti di imposta incidendo significativamente sui vincoli che ne frenano la fruizione, a partire dal limite massimo annuo per le compensazioni orizzontali, garantendo, al contempo, tempi più celeri per il recupero dei crediti, specie quelli Iva».
 

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