Tetto al contante. Meloni: «L’obbligo delle carte penalizza solo i poveri». Lega: limite a 10 mila euro

In Europa i tetti variano molto, si va dai 500 euro della Grecia a Paesi che non ce l'hanno

Mercoledì 26 Ottobre 2022
Contante, la soglia salirà a 10mila euro: cosa cambia, aumenta la possibilità di fare operazioni non tracciate
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«Sul tetto al contante c’è stata una discussione molto ideologica, spesso collegandola al fenomeno dell’evasione fiscale.

Ora lo dirò con chiarezza: non c’è correlazione tra intensità del limite del contante e la diffusione dell’economia sommersa. Ci sono Paesi in cui il limite non c’è eppure l’evasione fiscale è bassissima».

Breve pausa. E poi: «Non siete d’accordo? Vedo tanti no», rivolta all’emiciclo. Altra pausa. E subito: «Non sono parole mie, ma di Pier Carlo Padoan ministro dell’Economia dei governi Renzi e Gentiloni, dei governi Pd. E io sono d’accordo con il ministro del Pd, Pier Carlo Padoan». È stato uno dei momenti di maggior pathos durante la replica della premier Giorgia Meloni ieri in Senato. Un tema, quello della libera circolazione del contante, da sempre rivendicato da Fratelli d’Italia. E che ieri Meloni ha voluto spiegare con le parole della sinistra. «Dal punto di vista della concorrenza - ha osservato ancora - strumenti di questo genere in un mercato come quello europeo funzionano se sono uguali per tutti. Ma la Germania e l’Austria non posseggono alcun tetto al contante» e quindi «noi mantenendolo rischiamo di umiliare la nostra capacità competitiva».


IL TEMA TECNICO
Infine, annunciando che si occuperà quanto prima della questione, la premier ha così chiosato: «C’è anche un tema tecnico che voglio ricordare: l’unica moneta con corso legale in Italia e in Europa sono le banconote cartacee emesse dalla Bce. Dunque la moneta elettronica non è moneta a corso legale: lo dice la Banca d’Italia. E non per caso la Bce ha richiamato più volte i governi di sinistra sul tema del limite all’utilizzo del contante perché di fatto penalizza i più poveri». Ma penalizza non soltanto i più poveri, perché nei fatti limita fortemente anche il commercio nelle grandi città come nelle piccole. Soprattutto in un paese come l’Italia dove la cultura del pagamento digitale non ha ancora radicato e dove capita spesso che un tassista ti chieda di scendere dall’auto perché pretendi di pagare con la carta di credito: non tutti sono disposti a sopportare i costi del Pos. Per di più oltre un certo livello di prezzo le carte di credito non consentono di fare acquisti. Per non dire del fatto che la privacy, anche quando l’acquisto è del tutto legittimo, viene totalmente violata. 


Un argomento noto a Confcommercio che proprio ieri sottolineava come «nell’attuale quadro economico, caratterizzato da forte instabilità e da una perdurante stagnazione dei consumi, non appare congruo porre limitazioni alle forme di pagamento». Tradotto: in una fase in cui si teme una forte contrazione dei consumi è prioritario tenere il più possibile aperti tutti i canali di spesa. Non a caso ieri mattina la Lega, con tempestività non casuale, abbia depositato un progetto di legge per portare il tetto a 10.000 euro, oggi a 2.000 euro con la prospettiva di scendere a 1.000 euro dall’inizio di gennaio. «Lo faremo già nella prima legge di Bilancio», ha assicurato il senatore di FdI, molto vicino alla premier, Giovanbattista Fazzolari, tra i candidati a formare la squadra di vertice a Palazzo Chigi.


LE SOGLIE
Va detto che in Italia la soglia sull’utilizzo del cash negli ultimi anni è cambiata continuamente con i vari governi che si sono succeduti. Secondo le forze di sinistra, l’abbassamento del limite ai pagamenti in banconote aveva come obiettivo di rendere tracciabili tutte le transazioni sopra una certa soglia, riducendo quindi la possibilità di evadere e contrastando il sommerso. Motivazioni ufficiali di tanto in tanto corroborate da Bruxelles che, contrariamente alle raccomandazioni Bce, ha chiesto più volte che il tetto resti basso, pur sottolineando che «il contante deve essere disponibile». 


Attualmente i tetti nell’Unione, laddove presenti, variano molto, con un minimo imposto alla Grecia di 500 euro. In ogni caso, dire che sull’argomento a Bruxelles hanno le idee chiare è perlomeno azzardato, visto che ancora ieri a un Valdis Dombrovskis che ribadiva la necessità di tetti minimi, la commissaria ai Servizi Finanziari, Mairead McGuinnes, ricordava che «la proposta iniziale della Commissione era 10.000 euro».
 

Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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