La Cassa depositi e prestiti «pone le basi per superare gli obiettivi del Piano 2022-2024».
L’ad di quest’ultima, Pietro Labriola, ieri sera avrebbe avuto colloqui con il Mef mentre sempre ieri attorno dalle 18,30 per circa un’ora e mezza si sarebbe tenuta una seconda riunione tecnica al Mimit, dopo quella di martedì scorso, fra i vertici dei gabinetti di Palazzo Chigi, Mimit stesso e Tesoro per approfondire le strategie della rete, con un’analisi che spazia tra il Piano Minerva con una eventuale Opa, l’offerta prevista dall’Mou e un paio di soluzioni alternative. Sempre nel pomeriggio di ieri a lato del Cdm, i ministri interessati si sarebbero consultati con il premier Meloni e comunque il vertice ad hoc dovrebbe tenersi nei prossimi giorni. Comunque Scannapieco al cda ha fatto capire che allo stato Cdp è vincolata all’Mou e che per deviare da questa strada serve una decisione istituzionale. Pertanto potrebbe essere convocato un cda straordinario di Via Goito nei prossimi giorni, assieme a quello di Open Fiber, salvo riceva indicazioni governative di far scadere l’accordo senza seguito.
LE NUOVE INIZIATIVE
Tornando al Piano industriale di Cdp, esso prevede un impegno complessivo di 65 miliardi, fra i quali 21 miliardi per Pa e infrastrutture e 34 miliardi per imprese e internazionalizzazione, con la capacità di attrarre 63 miliardi da terzi e di attivare un totale di investimenti per 128 miliardi. E nei primi dieci mesi dell’anno il gruppo Cdp ha impegnato risorse per 24,5 miliardi, in aumento di 5 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2021.
Varate nuove operazioni a favore di imprese e territori per un valore complessivo di oltre 2,8 miliardi oltre alla Politica del Settore Energia e le decime Linee Guida Strategiche sulla Cooperazione Internazionale. Le nuove operazioni comprendono finanziamenti e plafond, diretti e in pool con altre istituzioni finanziarie, volti a favorire lo sviluppo sostenibile e innovativo dei piani di crescita delle imprese, sia sul mercato italiano sia all’estero. Fra i destinatari delle iniziative approvate in cda ci sono aziende di piccole, medie e grandi dimensioni che puntano a intraprendere nuovi programmi di investimento, con impatti positivi sulle filiere strategiche del Made in Italy e possibili importanti ricadute occupazionali in diversi settori. Riguardo agli interventi alle Pa, le risorse impegnate andranno a sostenere iniziative su difesa del suolo, miglioramento della viabilità, rigenerazione urbana, tutela delle risorse idriche, edilizia scolastica ed efficientamento energetico anche in linea con progetti complementari al Pnrr.