Giorgia Meloni difende la Manovra.
Quella sul Pos però non è la sola modifica a cui si lavora in Aula. Arriva infatti anche uno sconto fiscale per chi compra case ad elevata efficienza energetica dalle imprese di costruzione. E un cambio di rotta sullo stralcio delle multe fino a mille euro. Sono due delle principali novità emerse dai primi emendamenti del governo depositati ieri in Commissione bilancio della Camera. Oggi arriveranno gli altri. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si recherà in Commissione per illustrarli. Ma andiamo con ordine.
Ieri alla Camera è arrivato un pacchetto “fiscale”. Il primo emendamento depositato dal governo prevede la possibilità di detrarre dall’Irpef il 50% dell’importo corrisposto per il pagamento dell’Iva per l’acquisto di unità immobiliari residenziali entro la fine del 2023, a patto che abbiano una classe energetica A o B. La detrazione di imposta potrà essere scontata dall’Irpef in dieci rate annuali di pari importo. Oggi per chi acquista una «prima casa» da un’impresa di costruzione, l’Iva applicata è del 4%. Con la misura adottata dal governo in pratica è come se si pagasse il 2%. Va detto che non è una prima assoluta. Questa agevolazione era infatti stata introdotta per la prima volta nel 2016 e prorogata nel 2017, prima di decadere.
IL PASSAGGIO
La seconda novità di rilievo riguarda invece lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro. Innanzitutto lo stralcio slitterà di 2 mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo. Il governo poi, ha ascoltato il grido di allarme dei Comuni, preoccupati per la tenuta dei propri bilanci. L’azzeramento totale dei ruoli sarà valido soltanto per i tributi erariali, mentre per quelli dei Comuni ci sarà un «annullamento parziale». Viene previsto che per i crediti affidati dagli enti diversi dalle amministrazioni statali, lo stralcio automatico per le cartelle fino a mille euro, sia limitato solo alle somme dovute per interessi di ritardata iscrizione a ruolo, per le sanzioni e per gli interessi di mora. Dunque i contribuenti dovranno versare la “quota capitale”, ossia l’importo originario di tasse e multe non pagate, e il rimborso spese per le procedure esecutive di pagamento. Una norma che, come detto, vale anche per le multe stradali e che nei fatti sono costituite interamente da una sanzione. Ad essere “condonate” in questo caso, saranno solo le sanzioni diverse da quelle comminate per violazione del codice della strada. Le multe, insomma, andranno pagate per l’importo originario. Comuni, comunque, avranno la possibilità di non aderire nemmeno a questa sanatoria parziale. Basterà adottare una delibera entro la fine di gennaio. L’Anci aveva spiegato che lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro, rischiava di dare un colpo da 300 milioni di euro ai loro bilanci, dove quelle cartelle sono iscritte all’attivo. I sindaci inoltre, hanno ottenuto nuovi aiuti contro il caro bollette.