Case green, come scoprire in quale classe energetica rientra la propria abitazione. Cos'è l'Ape e quali i parametri

Bisogna avere l’Ape, l’attestazione di prestazione energetica. Un documento che viene redatto da un tecnico in base a precisi requisiti e parametri

Venerdì 13 Gennaio 2023 di Giusy Franzese
Case green, come scoprire in quale classe energetica rientra la propria abitazione. Cos'è l'Ape e quali i parametri

Tra le caratteristiche di un immobile sta diventando sempre più importante la classificazione energetica.

Sia ai fini di chi compra, sia ai fini di chi vende o vuole affittare. Essere in una classe energetica alta significa infatti meno dispersione di calore e di energia. Tra l’altro proprio in questi giorni a Bruxelles stanno discutendo una direttiva che, se dovesse passare, nell’arco di pochi anni di fatto metterà fuori mercato le abitazioni in classe energetica bassa.

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Ma come si fa a sapere in quale classe energetica rientra la propria casa? Bisogna avere l’Ape, l’attestazione di prestazione energetica, appunto. Un documento che viene redatto da un tecnico in base a precisi requisiti e parametri.

Le classi energetiche

Le classi energetiche degli immobili sono sette, vanno dalla classe A, quella più elevata e green, fino alla classe G, quella meno efficiente.  La classe A, poi, ha anche delle “sottoclassi” da 1 a 4.

Le classi sono stabilite attraverso l’indice di prestazione energetica globale (EPgl): kWh al metro quadro per anno, necessario per riscaldare l’ambiente d’inverno, rinfrescarlo d’estate, produrre acqua calda sanitaria, illuminarlo e ventilarlo.

La classe A

Per la classe A l’Epg deve essere compreso tra 0,80 e 1. Per figurare in classe A gli edifici devono avere oltre a serramenti con doppio vetro, generalmente anche il cappotto termico e devono far ricorso a fonti energetiche rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici o solari.

La classe B

In classe B (Epg tra 1 e 1,20) figurano quegli immobili sui quali si è intervenuto all’esterno con la posa di pannelli isolanti.

La classe C

In classe C (Epg tra 1,20 e 1,50) c’è generalmente un isolamento degli ambienti buono e sui termosifoni sono presenti le valvole termostatiche. Le caldaie sono a condensazione.

La classe D

In classe D, dove l’Epg deve essere compreso tra 1,50 e 2, sono presenti in genere serramenti con doppi vetri e i muri perimetrali hanno un maggiore spessore rispetto allo standard.

La classe E

In classe E, dove l’Epg è compreso tra 2 e 2,60, sono presenti i primi accorgimenti per il risparmio energetico. Le caldaie, seppure poco efficienti, sono a metano e ci sono alcune coibentazioni, anche se non eseguite con moderne tecniche.

Le classi F e G

Per la classe F e classe G, le due classi energetiche meno efficienti con Epg maggiore di 2,60, ci sono le case riscaldate con vecchie caldaie o a gasolio, con vecchi infissi in legno e senza nessun accorgimento per il risparmio energetico.

L’Ape

Il certificato APE è l’attestato di prestazione energetica, un documento che stabilisce e valida la classe energetica di appartenenza di un immobile. A redigere l’Ape è un tecnico abilitato, può farlo un ingegnere, un architetto, un geometra. Non esiste un elenco nazionale ufficiale di certificatori, sebbene alcune regioni abbiano stilato un elenco pubblico presente sui portali energetici regionali.

Quali documenti

Il perito effettuerà un sopralluogo e dovrà avere a sua disposizione i documenti necessari tra cui la planimetria, la visura catastale, il libretto d’impianto. Per la certificazione il perito potrà usare uno dei software certificati dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI) per svolgere i calcoli che servono a decretare l’appartenenza alla classe energetica.

Il costo dell’Ape

Il costo dell’Ape varia in base ai metri quadrati dell’appartamento, in media si aggira tra i 150 e i 250 euro.

Validità dell’Ape

L’Ape ha validità 10 anni. Se nel frattempo sull’immobile si effettuano lavori di ristrutturazione che migliorano la classe energetica, servirà una nuova attestazione.

Quando la certificazione è obbligatoria

L’Ape è obbligatoria in caso di vendita dell’immobile e va allegato alla documentazione notarile. Salvo diversi accordi, sarà il venditore ad affrontare la spesa per l’APE. L’Ape è obbligatoria anche in caso di affitto e la certificazione va allegata al contratto.

Le eccezioni

Per alcune tipologie di immobili l’Ape non è obbligatoria, tra questi i fabbricati isolati che abbiano una superficie utile totale al di sotto dei 50 mq, fabbricati industriali e artigianali, agricoli o rurali all’esterno delle aree residenziali privi di climatizzatore, i ruderi (purché tale stato venga dichiarato nell’atto notarile), gli edifici adibiti a luogo di culto. L’Ape non è obbligatoria poi per box, cantine e autorimesse.

La nuova direttiva europea

A Bruxelles è alla battute finale l’esame di una direttiva che impone agli immobili nell’Ue di migliorare la classe energetica. Il 24 gennaio, salvo rinvii dell’ultimo minuto, la direttiva dovrebbe essere approvata dalla Commissione energia del Parlamento europeo per poi essere definitivamente varata dal Parlamento entro il 13 marzo. Il testo è ancora oggetto di trattative. L’ultimo compromesso prevede che entro il primo gennaio del 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica «E». Dopo altri tre anni, nel 2033, sarà necessario un altro scatto e arrivare alla classe «D». E infine, sarà necessario arrivare tra il 2040 e il 2050 alle emissioni zero. In Italia nelle classi «G» ed «F», le due classi energetiche più basse, secondo gli ultimi dati dell’Enea, c’è il 60 per cento delle abitazioni residenziali.

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