Case Green, lavori da fare per salire di classe, costi esenzioni, bonus e risparmi: cosa c'è da sapere

Inizialmente gli interventi riguardano un milione e mezzo di edifici

Mercoledì 15 Marzo 2023 di Mario Landi
Case Green, lavori da fare per salire di classe, costi esenzioni, bonus e risparmi: cosa c'è da sapere

L'obbiettivo in dieci anni è raggiungere la classe D, con tappa intermedia nel 2030 nella classe E.

In altre parole si punta a portare a metà classifica, anzi qualcosa di meno, le abitazioni europee in fatto di consumi di energia. Le classi sono 10: la più alta, ovvero quella assegnata alla casa che consuma meno, è la A4; la più bassa è la G, ovvero quella che riguarda le abitazioni più dispendiose, quelle ancora al palo per qualità di impianti di riscaldamento, infissi, coibentazione del tetto e delle pareti. Quelle che in Italia sono ancora tantissime, relative a vecchi condomini nelle città oppure a borghi sparsi nel territorio. Dieci anni, insomma, per salire di quattro categorie, dalla G alla D. E anche fossero solo tre categorie (dalla F alla D), resta uno scenario difficilmente ipotizzabile in questi termini un paese come l'Italia, uno scenario che richiederebbe di incentivare, e non di ridurre, i cosiddetti ecobonus che pure esistono nel nostro paese fin dal 2006

E' che in Italia 7,5 milioni di edifici su 12,5 milioni (fonte Istat-Enea) appartengono alle classi più basse: F e G. Quei 12,5 milioni di edifici corrispondono a 35 milioni di alloggi.

In realtà si parte dall'obbligo di migliorare solo il 15% degli edifici più inquinanti, quella della classe G, ovvero poco più di un milione e mezzo di immobili. 

E poi alla voce benefici vanno scritti la valorizzazione dell'immobile, il risparmio sulle bollette di luce e gas che può arrivare al 50% e la detrazione del 50% delle spese  in 10 anni. 

La battaglia per le case nuove a emissione zero (nella migliore delle ipotesi) avviata dall'Europea è tuttavia ancora tutta aperta e, dopo il via libera del Parlamento europeo, i negoziati tra le istituzioni comunitarie sono ora pronti a prendere il via partendo dal testo approvato dagli eurodeputati con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti.

Classe energetiche, che cosa sono

La classe energetica delle abitazioni è un sistema scientifico di classificazione che consente di valutare il fabbisogno di energia: si calcola sulla base di vari parametri a livello di struttura e funzionamento. Questo sistema di certificazione è divenuto obbligatorio dal 2005 (D.L. 192) per rogiti, annunci immobiliari, sgravi, detrazioni, contratti di locazione

Le classi di energia sono indicate da lettere dell’alfabeto, a cui in alcuni casi si aggiungono i numeri per creare ulteriori gradi. La classe migliore, ovvero quella che consuma meno energia, è la A4, poi si va via via a scendere fino ad arrivare alla G; in totale esistono 10 classi: si tiene conto di efficienza, prestazioni e sprechi al fine di valutare quale sia l’impatto che l’edificio opera sull’ambiente, valutando il fabbisogno di energia stimato, la tipologia di infissi, le caratteristiche strutturali. La certificazione energetica, oltre a cercare di ridurre sprechi e consumi, ha lo scopo di innescare un circolo virtuoso in cui i cittadini cercano, e le case produttrici producono, abitazioni ed elettrodomestici sempre più “verdi”, che impattino il meno possibile sull’ambiente.  

Il testo approvato dagli eurodeputati

* IMMOBILI RESIDENZIALI - Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D. Una promozione che richiede un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Per arrivare alle emissioni zero al 2050.

* EDIFICI NUOVI - Dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Per quelli di proprietà o gestione pubblica la scadenza è fissata al 2026.

* SANZIONI - Toccherebbe ai governi decidere quali sanzioni applicare, oltre all'automatica perdita di valore degli immobili non a norma.

* ESENZIONI - Ogni Paese può esentare fino al 22% del totale degli immobili. Dagli interventi sono esclusi i monumenti, le case di vacanza (formalmente, abitate meno di 4 mesi l'anno), i palazzi storici ufficialmente protetti, le chiese e gli altri edifici di culto. Ma anche le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore a 50 metri quadrati.

* PARCO IMMOBILIARE - Per prendere in considerazione le differenti situazioni di partenza tra i Ventisette, nella classificazione di efficienza energetica - che va dalla lettera A alla G - la classe G dovrà corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori in ogni Stato membro.

I costi

Poco realistico e poco utile stilare medie, soprattutto in un paese come l'Italia in cui è massima la varietà degli immobili e del clima. Per quanto riguarda l'impianto che consuma più energia, ovvero quello di riscaldamento, si può dire che già sostituire la vecchia caldaia con una delle nuove a condensazione può far raggiungere, se si parte dal basso, il salto di due classi: dalla F alla D, per esempio. Una caldaia di questo tipo per un appartamento di 100 metri quadrati può costare dai 4mila agli 8mila euro. Il doppio se la caldaia è ibrida e con pompa di calore in modo da sfruttare l'energia prodotta con pannelli fotovoltaici. Al momento sono attivi ecobonus che permetteno di portare in detrazione fino al 65% del costo della caldaia e il 50% del costo dei pannelli e delle eventuali batterie per l'accumulo. 

Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 15:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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