Rottamazione, rate in scadenza rinviate. Saldo e stralcio per cartelle sotto i 5mila euro

Sabato 27 Febbraio 2021 di Michele Di Branco
Rottamazione, rate in scadenza rinviate. Saldo e stralcio per cartelle sotto i 5mila euro

Ancora un po’ di respiro per i contribuenti alle prese con i debiti fiscali.

Il governo, confermando le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, ha deciso di rinviare di qualche giorno la scadenza del 28 febbraio per i versamenti delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio per poter poi agganciare la norma al decreto Ristori 5, che verrà ribattezzato Dl “Sostegno”. L’intervento, come detto, era nell’aria. Senza una iniziativa del ministero dell’Economia, infatti, le cinque rate dovute per la rottamazione e i due arretrati del vecchio saldo e stralcio per i debiti fino a mille euro - per un valore di 950 milioni per 1,2 milioni di contribuenti – dovevano essere versate, in un’unica soluzione, domani.

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I TEMPI
Il differimento essere ufficializzato entro domani, primo marzo, per poi probabilmente inserire norma e coperture nel decreto Sostegno atteso entro la prossima settimana. Quanto tempo durerà questo congelamento delle rate? Nei giorni scorsi si era parlato di un paio di mesi, ma fonti alle prese con questo dossier spiegano che una decisione definitiva, in questo senso, non è stata ancora trovata. Il vice ministro dell’Economia, Laura Castelli, ha chiarito che il nuovo governo riprenderà in mano gli altri dossier fiscali sospesi, «a partire da quello delle cartelle esattoriali». Anche il blocco della notifica degli atti (che va avanti dal 2020) scade infatti domani e il precedente governo stava ragionando su un ulteriore slittamento di due mesi. In assenza di un intervento, dall’inizio della prossima settimana, l’Agenzia delle Entrate farebbe scattare l’invio di circa 54 milioni di atti tra cartelle e accertamenti.
Ma per evitare che le Entrate si trovino a gestire una montagna di notifiche (che crescono al ritmo di 2 milioni al mese), si ipotizza anche una dilatazione delle notifiche (nell’arco di un paio d’anni) e dunque dei termini di prescrizione. 

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L’IPOTESI
Ancora sul fronte della cosiddetta “Pace fiscale”, è allo studio del governo l’ipotesi di un “saldo e stralcio” per le cartelle di importo inferiore a 5mila euro. L’opzione, fortemente sponsorizzata dalla Lega («È la soluzione giusta per restituire vita e lavoro a milioni di famiglie e piccole imprese» ha osservato il leader del partito, Matteo Salvini) è sul tavolo dell’esecutivo insieme ad altre proposte per permettere di regolarizzare alcune posizioni a chi è in condizioni di farlo e contemporaneamente assicurare risorse dovute alla riscossione. Tra le misure fiscali in gestazione, anche una pulizia del magazzino delle cartelle inesigibili ante 2015: una montagna di crediti pari a circa 400 miliardi di euro che non può più essere riscossa perché dovuta da soggetti deceduti o falliti. La strategia fiscale “distensiva” del nuovo governo si inserisce nel quadro degli aiuti ad imprese e famiglie stremate dalle restrizioni e, in questo senso, il pilastro dell’azione di Palazzo Chigi non può prescindere dai ristori anche perché il pressing dei partiti aumenta di giorno in giorno.

GLI AIUTI
Ma anche su questo punto il premier Mario Draghi vuole imprimere un cambio di direzione: aiuti immediati che vadano di pari passo con misure strutturali per il rilancio dell’intero sistema produttivo italiano. Il Dl Sostegno dovrebbe prevedere un conguaglio delle perdite sul 2020 e il superamento dei codici Ateco con un nuovo sistema di indennizzi (che nel calcolo prevede anche l’inserimento dei costi fissi) basato sulle effettive perdite di fatturato per l’intero 2020, confrontate con i volumi registrati nell’anno precedente. Uno dei rebus da sciogliere è capire se la soglia per le perdite per accedere ai ristori sarà confermata al 33% o modificata e se il calcolo delle perdite farà riferimento all’intero 2020 o solo a un semestre. Musei, cinema, teatri, ristoranti, bar, centri commerciali, alberghi, palestre sono tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia e ai quali spettano i ristori. Che saranno estesi anche alle attività della filiera, anch’esse tagliate fuori dagli interventi realizzati nel corso dell’anno scorso. 

Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA