Cartelle, solo uno su due paga le rate: per lo Stato il buco sale a 2,5 miliardi

Venerdì 18 Febbraio 2022 di Michele Di Branco
Cartelle, solo uno su due paga le rate: per lo Stato il buco sale a 2,5 miliardi

Pace fiscale, buco da 2,5 miliardi di euro. Il fisco va incontro ai contribuenti alle prese con i carichi tributari non versati. Ma alla prova dei fatti, nonostante le dilazioni, le agevolazioni, la riduzione di parte dei debiti e la cancellazione di interessi, sanzioni e aggio, poco più della metà di chi avrebbe dovuto è passato alla cassa. C'era da versare sei rate complessive della Rottamazione-ter (quattro) e del Saldo e stralcio (due) entro metà dicembre dello scorso anno. Ma i numeri resi noti dal ministero dell'Economia ieri in Parlamento raccontano un mezzo fiasco.
Su circa 1,3 milioni di italiani che avrebbero dovuto regolare le pendenze, hanno fatto il loro dovere in 718 mila, mentre 513 mila hanno mancato l'appuntamento.

Il che vuol dire che solo il 57% ha rispettato la scadenza fissata dal governo. In pratica oltre 4 morosi su 10 non hanno staccato l'assegno dovuto all'Agenzia delle Entrate esponendosi, come ha ricordato il sottosegretario, Maria Cecilia Guerra, a conseguenze pesanti. Vale a dire il ritorno ai versamenti ordinari, senza alcuno degli sconti previsti dalla Pace fiscale. La massiccia defezione di contribuenti è destinata a causare, appunto, un pesante ammanco di cassa che il Tesoro valuta intorno ai 2 miliardi e 450 milioni di euro nel biennio 2021-2022. Soldi che, ovviamente, dovranno essere in qualche modo coperti. Insomma, evidentemente la crisi economica connessa alla pandemia ha impedito a molti contribuenti di assolvere ai propri obblighi. E a nulla è valsa, evidentemente, la mini-proroga concessa da Palazzo Chigi.

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Il decreto

Occorre infatti ricordare che a fine anno l'esecutivo aveva concesso nove giorni in più per il pagamento della rottamazione-ter e del saldo e stralcio, che era previsto alla fine di novembre. Nel decreto, fiscale, la scadenza era stata infatti posticipata al 9 dicembre, una dead-line destinata ad arrivare al 14 dicembre con i cinque giorni di tolleranza. Cosa accadrà adesso a chi non ha pagato? Senza un ulteriore intervento legislativo, come ricordato, scatterà la decadenza dal beneficio, con il ritorno all'obbligo di dover versare le tasse arretrate con tanto di ricarico di interessi, sanzioni e aggio.

I ruoli

La questione, tuttavia, potrebbe non essere chiusa. Molte forze politiche (in particolare Cinque Stelle e Lega) spingono da mesi per la messa a punto di una Rottamazione quater che coinvolgerebbe anche i ruoli del 2018-2019 attualmente esclusi dalle sanatorie. Si tratta solo di ipotesi, al momento, perché il costo di questa misura è stato valutato in un miliardo di euro e in questo momento non si dispone di questo tipo di fondi. Questa eventualità, nel caso, non potrebbe ovviamente non avere conseguenze anche sull'attuale Pace fiscale. Tra l'altro, nella legge di Bilancio chiusa a fine 2021, le commissioni Finanze e Lavoro del Senato hanno approvato un ordine del giorno, sottoscritto dai relatori, Emiliano Fenu (M5S) e Mauro Laus (Pd), che impegna il Governo a prevedere nella prossima manovra la rateizzazione fino al 31 dicembre 2022 dei pagamenti per rottamazione-ter e saldo e stralcio.

L'appuntamento

Intanto, per quei circa 700 mila che hanno versato regolarmente le rate, è di nuovo tempo di rimettere mano al portafoglio. È infatti fissato al 28 febbraio il primo appuntamento con le rate della definizione agevolata dovute per l'anno in corso, e sul proprio portale l'Agenzia delle Entrate Riscossione fa il punto delle istruzioni per il pagamento. Chiamati alla cassa sono i contribuenti che entro lo scorso 14 dicembre 2021 hanno effettuato il versamento integrale delle rate della rottamazione ter dovute per il 2020 e il 2021, e che pertanto non sono decaduti dalla definizione agevolata. Quello del 28 febbraio è il primo appuntamento del 2022 da tenere a mente, al quale seguiranno le scadenze di fine maggio, luglio e novembre.
 

Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA