Cartelle esattoriali, sconto per chi rinuncia al ricorso. Federico Freni: «Misura per chiudere le liti fiscali»

Il sottosegretario all’Economia: «In arrivo un nuovo decreto aiuti fino a 7 miliardi con il taglio delle accise e lo sconto nelle bollette»

Giovedì 16 Giugno 2022 di Andrea Bassi
Cartelle esattoriali, sconto per chi rinuncia al ricorso. Freni: «Misura per chiudere le liti fiscali»

Sottosegretario all’Economia Federico Freni, il caro energia torna a mordere. La benzina ha superato 2 euro al litro nonostante il taglio delle accise. Il prezzo del gas corre. Il governo lavora a un nuovo intervento. Di che tipo?
«Le priorità, in questo momento, sono energia e carburanti: dobbiamo limitare l’impatto dell’aumento dei prezzi su famiglie e imprese».

In che modo?
«La strada da percorrere è quella già seguita nei mesi scorsi: circa 7 miliardi destinati alla riduzione delle accise e interventi per azzerare gli oneri di sistema e tagliare le bollette».


Intanto ieri è stata approvata la delega fiscale. Soddisfatto del testo votato dalla Commissione Finanze?
«È stato un lavoro lungo, ma alla fine ha prevalso la ragionevolezza: il catasto resta a struttura reddituale; è escluso ogni possibile aumento di tasse sulla casa; vengono preservate le aliquote cedolari; viene confermata e rafforzata la flat tax con uno scivolo per chi supera i 65.000 euro; viene introdotta la mensilizzazione degli acconti irpef: insomma le battaglie storiche della Lega e del centrodestra.

Un ottimo compromesso, dunque».


Matteo Salvini chiede una pace fiscale per i milioni di cartelle sospese durante la pandemia che stanno per arrivare. Il governo ha intenzione di intervenire? 
«Quello della pace fiscale è un tema centrale. Credo sia doveroso, dopo anni di difficoltà, offrire un supporto a quanti non sono riusciti a rispettare le scadenze. Lavorare per il Paese significa anche non lasciare indietro nessuno. Anche sul fronte fiscale». 


 

Non tutti però sono d’accordo nel governo.
«Di fronte a questa situazione far finta che il problema non esista non aumenterà le entrate dello Stato, anzi. Una nuova rottamazione e un piano organico di rateizzazione, per le sole cartelle sotto i 10 mila euro, sono passaggi chiave per una politica di supporto concreto a famiglie e imprese in difficoltà. Ma credo i tempi siano maturi anche per una nuova pace tributaria».


Una definizione delle liti tributarie?
«Sì, stiamo lavorando a un meccanismo analogo a quello già esistente per i giudizi di responsabilità avanti la Corte dei conti, che consenta una definizione agevolata dei giudizi, in ottica deflattiva del contenzioso e, soprattutto, di supporto al debitore. Un rito speciale che, ad istanza della parte, consenta di definire la lite prima del giudizio a fronte del pagamento di una somma inferiore».


Uno sconto a fronte della rinuncia alla lite con il Fisco?
«Proprio così».


Le banche hanno interrotto gli acquisti dei crediti fiscali derivanti dal Superbonus. Ci sono 33mila imprese a rischio fallimento. Interverrete?
«Quello dei crediti fiscali nell’edilizia è un tema che sta assumendo dimensioni preoccupanti: credo sia necessario un intervento definitivo che consenta di superare una volta per tutte le criticità registrate dalle imprese e, al contempo, di evitare i fenomeni elusivi che hanno caratterizzato il passato». 


In che modo?
«Il punto di partenza è uno: i crediti che sono legittimamente inseriti nel cassetto fiscale di un’impresa devono essere scontati; allo stesso tempo va combattuta con rigore ogni truffa ai danni dello Stato. Ne va, appunto, della sopravvivenza di decine di migliaia di imprese». 


È preoccupato dell’andamento dello spread e delle aste?
«Come si può non esserlo? A differenza di altri paesi, e al netto di fenomeni speculativi e di alcuni disallineamenti comunicativi, il debito dell’Italia non consente quella libertà di azione di cui, in questo contesto, sarebbe utile disporre». 


Come si risponde ai mercati?
«Garantendo che siamo un Paese affidabile. L’unica strada è quella delle riforme. Strutturali e sostenibili: perché anche la miglior riforma se non è sostenuta dal tessuto economico e sociale rischia di diventare inutile e dannosa». 


Il governo andrà avanti nonostante le fibrillazioni?
«Questo non è il governo del centrodestra, ma è troppo facile limitarsi ad osservare e criticare qualsiasi cosa: aiuta davvero gli italiani chi lavora ogni giorno per sostenere famiglie e imprese e per consolidare la ripresa Anche a costo di sacrifici, si può incidere solamente stando al governo. Anche in questo governo».
 

Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 16:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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