Cartelle esattoriali, Rottamazione ter: altri cinque anni per pagare. Sanzioni al 5% per le rate già scadute

Con la manovra potrebbe arrivare una pace fiscale più ampia con saldo e stralcio per i debiti fino a 1.000 euro

Lunedì 7 Novembre 2022 di Michele Di Branco
Rottamazione ter, altri cinque anni per pagare le cartelle. Sanzioni al 5% per le rate già scadute

Una nuova sanatoria fiscale per offrire un altro salvagente a 500 mila contribuenti che non sono riusciti a pagare le rate della Rottamazione ter. Governo al lavoro per recuperare migliaia di italiani che, dopo aver stretto un patto con l’Agenzia delle Entrate per versare in forma diluita i debiti tributari (senza il pesante fardello di interessi e sanzioni), sono venuti meno ai loro obblighi. Ripiombando così sulla scomoda casella di partenza: nuova cartella esattoriale e conseguente dovere di versare tutto il dovuto in un’unica soluzione, con tanto di aggravio degli oneri accessori. Un salasso che, con la legge di Bilancio in lavorazione, potrebbe presto trovare una via di uscita. Tecnici al lavoro per poter prevede il pagamento integrale delle imposte dovute (con la rottamazione ter, in taluni casi, sono invece previsti generosi sconti) e un forfait del 5% per sanzioni e interessi, con un piano di versamenti degli importi dovuti rateizzato in cinque anni.

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I DATI

L’operazione avrebbe un impatto piuttosto rilevante sul piano sociale e finanziario. Secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi dal ministero dell’Economia, infatti, i contribuenti con un piano di pagamento ancora in essere (con rate da pagare nel 2022 e 2023) o che hanno già concluso entro i termini i versamenti delle somme dovute sono 718mila (57% del totale), mentre circa 532mila (43% del totale), non avendo corrisposto regolarmente le rate originariamente in scadenza negli anni 2020-2021, hanno perso i benefici della definizione agevolata.

E per le casse dello Stato, con queste defezioni, si è prodotto un ‘ammanco’ di circa 2,5 miliardi. Insomma, dati alla mano quasi la metà dei contribuenti alle prese con la Rottamazione ter è finita fuori strada. E la situazione potrebbe aggravarsi. Entro mercoledì 30 novembre, infatti, sarà necessario effettuare il pagamento delle rate delle cartelle dovute per il 2022. Si tratta nello specifico delle somme in scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio (posticipate causa Covid), per le quali sarà possibile fruire della tolleranza di cinque giorni evitando di decadere in caso di pagamento entro il 5 dicembre 2022. Nelle previsioni del governo, però, si ritiene difficile che il termine di tolleranza di cinque giorni riesca ad agevolare famiglie e imprese in difficoltà: la crisi energetica, l’inflazione e il caro bollette portano (nei ragionamenti della maggioranza) alla necessità di correttivi.

IL DOSSIER

Questo piano di recupero dei contribuenti decaduti dall’operazione Rottamazione ter rientrerebbe nel dossier complessivo che Palazzo Chigi sta mettendo a punto per agevolare chi è in difficoltà con le cartelle esattoriali. Anche ieri il vicepremier, Matteo Salvini, ha confermato l’intenzione del governo di intervenire sulla Pace fiscale con la manovra. Cosi si procede spediti verso il varo di un meccanismo che prevede una operazione di “Saldo e stralcio”, fino a 2mila e 500 euro per le persone in difficoltà (con il versamento del 20 per cento del debito e il taglio del restante 80 per cento) e, in caso di importi superiori, il pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, con rateizzazione automatica in 10 anni. Quanto alle cartelle esattoriali di importo inferiore a mille euro, l’ipotesi è quella dello stralcio. In poche parole: cancellazione. Una spinta in questa direzione arriva anche dal mondo professionale. «Sarebbe un segnale importante partire subito con una pace fiscale, prevedendo l’estensione della rottamazione alle cartelle 2018/2021» ha spiegato la scorsa settimana Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, nel corso del Forum “Professione commercialista, ripartire dalle riforme”.
 

Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 00:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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