Cartelle esattoriali, la tregua del Fisco è terminata: 13 milioni sono in arrivo

Ma per Federcontribuenti il 50% è errato

Domenica 25 Settembre 2022 di Michele Di Branco
Cartelle esattoriali, la tregua del Fisco è terminata: 13 milioni sono in arrivo

Una valanga di 13 milioni di cartelle esattoriali sta per piombare sulla testa degli italiani, già alle prese con la crisi.

Le misure fiscali anti-Covid messe a punto dal governo Draghi per alleviare le sofferenze dei contribuenti sono terminate. Nel corso della pandemia era stata infatti disposta la sospensione dell’invio degli atti tributari ma ora quel tappo è stato rimosso determinando una sorta di “effetto valanga”. 


LE TAPPE
Gli uffici dell’Agenzia delle Entrate hanno accumulato 26 milioni di cartelle esattoriali, di cui 13 milioni già pronte per essere spedite entro la fine del 2022. A questa montagna di carte, vanno aggiunte 2,5-3 milioni di cartelle che Agenzia delle Entrate e altri enti (come ad esempio l’Inps) stanno elaborando in queste settimane. Il timore di Federcontribuenti è che questa massiccia operazione possa determinare una moltiplicazione degli errori. Su questo punto non ci sono dati di previsione precisa il presidente della federazione, Marco Paccagnella, «ma possiamo fare riferimento alle statistiche degli ultimi 5 anni. Le cartelle esattoriali errate, ovvero le cosiddette cartelle pazze, sono circa il 56% delle emissioni. Gli errori principali sono: decadenza e prescrizione del tributo ed emissione di cartelle per tributi già pagati (30 per cento); imposte annullate da decisioni dei giudici tributari (12 per cento); tasse automobilistiche annullate dai Giudici di Pace (8 per cento); tassa dei rifiuti su immobili locarti richiesta al proprietario invece che al conduttore (4 per cento); tassazione separata calcolata in modo non corretto( per cento)». 


LE INCERTEZZE
Di fronte a questo campionario di errori, l’unica vera soluzione, secondo Federcontribuenti, sarebbe una utilizzo delle cosiddette composizioni del sovraindebitamento effettuate per tempo e non quando ormai le case sono all’asta e ci sono i pignoramenti sugli stipendi. «Quando si può agire per tempo - sottolinea ancora Paccagnella - si ottengono risultati ottimi». 


I consumatori sono sul piede di guerra di fronte alla possibilità di una valanga di cartelle esattoriali in arrivo nei prossimi mesi. «Siamo in allarme, ma ormai non c’è molto da fare. Hanno deciso di mandarle dopo le elezioni - denuncia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, - perchè se lo avessero fatto prima si sapeva contro chi andare. È evidente che serve fare un’opposizione amministrativa. Vediamo però se il nuovo governo sarà in grado di fare uno stralcio almeno di quelle cartelle di minore entità», conclude Rienzi. Quest’ultima ipotesi viene coltivata con determinazione dal centro-destra. «Le riforme fiscali si fanno a inizio legislatura e non alla fine» spiega Maurizio Leo, tributarista ed esperto fiscale di Fratelli d’Italia illustrando la ricetta del partito per il fisco. 


«Abbiamo il grosso problema delle cartelle esattoriali - riconosce Leo - ma i 1.100 miliardi di euro di arretrato di cui parla il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini non sono reali, basti pensare ai tanti intestatari deceduti o falliti. La Corte dei Conti dice che possiamo recuperare solo il 6-7%». Il progetto di FdI è introdurre un saldo e stralcio sino a 3.500 euro: si applica una percentuale bassa di imposta, si tolgono o riducono le sanzioni e si dà una dilazione lunga. Sopra i 3500 euro si paga l’imposta ma si offre una dilazione lunga e si tolgono sanzioni e interessi e con un lasso di tempo di pagamento di 10 anni. 
 

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