Cartelle esattoriali, il blocco è a rischio. Corsa contro il tempo per i ristori

Mercoledì 13 Gennaio 2021 di Andrea Bassi
I ristori tardano ancora: corsa contro il tempo per bloccare le cartelle

ROMA La crisi politica complica il quadro e rende difficile l’azione. Ma le pressioni sono forti. E la decisione potrebbe arrivare comunque in extremis: congelare nuovamente l’invio delle cartelle esattoriali sospese durante la pandemia in attesa di una soluzione “strutturale”. Anche questa però, corre il rischio di essere stritolata nel tritacarne della crisi del governo Conte, nonostante le rassicurazioni di Matteo Renzi di votare sia lo scostamento di bilancio, che viaggia verso i 30 miliardi (dovrebbe andare oggi in cdm) sia il prossimo decreto ristori.

Tuttavia, senza una nuova misura di sospensione, che dovrebbe essere approvata entro domenica, da lunedì inizieranno a piovere sui contribuenti italiani 50 milioni di atti fiscali.

Ieri il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha incontrato i sindacati interni dell’Agenzia delle Entrate - Riscossione per avvisarli che saranno potenziate le presenze agli sportelli per far fronte al prevedibile aumento degli accessi da parte dei contribuenti. Anche agli impiegati degli uffici di back office sarà chiesto di rafforzare i turni. L’Agenzia proverà a partire, d’accordo anche con il ministero dell’Economia, con il freno a mano tirato.

A dilazionare il più possibile l’invio delle cartelle. Ma per farlo servirà, anche in questo caso, l’appiglio di una norma di legge. Una volta “liberati” gli atti, per i funzionari inviare le raccomandate è un obbligo. Non farlo potrebbe fargli rischiare un procedimento per danno erariale alla Corte dei Conti. Un provvedimento del governo che spieghi come uscire dalla fase dell’emergenza, e quindi del congelamento, e tornare alla normalità, è atteso.


I nodi da sciogliere


I problemi sono diversi. E tutti complicati. L’intenzione dell’esecutivo è affrontare la pioggia di cartelle esattoriali attraverso una nuova rottamazione e un saldo-e-stralcio, un condono almeno per una parte degli atti, quelli derivati non dagli accertamenti (considerati frutto di evasione “scovata”), ma diretta piuttosto ai cosiddetti controlli automatici, errori di compilazione delle dichiarazioni. O ancora, nel saldo-e-stralcio potrebbe finire la cosiddetta «evasione da sopravvivenza», quella che si ha, per esempio, quando un commerciante dichiara correttamente l’Iva ma poi non la versa per mancanza di liquidità. E poi ci sarebbe una nuova rottamazione, la possibilità di pagare come in passato, le cartelle ricevute senza l’applicazione delle sanzioni (molto pesanti) e degli interessi di mora, e potendo rateizzare il dovuto in tempi lunghi.

Si tratterebbe della quarta operazione del genere in pochi anni. Questa volta però, sarebbe giustificata dall’emergenza. Ma come ha spiegato lo stesso Ruffini in audizione alla Camera soltanto qualche giorno fa, per poter rottamare o condonare le cartelle bisogna prima consegnarle. I contribuenti devono essere messi a conoscenza dei loro debiti verso il Fisco. Proprio per questo, un’altra norma che verrebbe inserita nel provvedimento, sarebbe una diluizione della consegna degli atti nel tempo. A questo però, si affiancherebbe anche una norma che allungherebbe i tempi di prescrizione delle cartelle. Sul tavolo c’è anche un’altra misura chiesta dallo stesso Ruffini e spinta anche dal vice ministro dell’Economia Laura Castelli. Si tratta di una operazione di “pulizia” del cosiddetto “magazzino” dei ruoli dell’Agenzia delle Entrate - Riscossione. 
 

Nei suoi cassetti il Fisco ha oltre 900 miliardi di vecchie cartelle, molte delle quali ormai non più riscuotibili perché intestate a soggetti falliti o anche deceduti. Una mole di atti che impegna comunque gli uffici dell’Agenzia sottraendo risorse e tempo alle somme chei nvece potrebbero essere recuperate. Tutte le norme fiscali dovrebbero essere inserite nel decreto ristori, anche se il governo starebbe pensando anche a un provvedimento fiscale ad hoc. Tutto sul tavolo del governo. Al quale però, Matteo Renzi ha appena segato una gamba.

Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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