Caro bollette, l'attacco dei consumatori: il Governo tassi gli extra-profitti delle società energetiche

Venerdì 11 Febbraio 2022
Caro bollette, l'attacco dei consumatori: il Governo tassi gli extra-profitti delle società energetiche
(Teleborsa) - Sull'emergenza bollette assistiamo ad un balletto di chiacchiere da parte della politica, ma nessun intervento concreto e davvero efficace sembra essere alle porte, mentre in questi giorni sono in arrivo le prime maxi-fatture di luce e gas a carico di imprese e famiglie. Lo afferma il Codacons, che ha chiesto oggi al Governo di adottare una serie di provvedimenti per reperire risorse da destinare al contrasto dei rincari energetici.

Secondo il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi, il Governo deve: tassare fino al 50% gli extra-profitti delle società energetiche; tassare i maggiori guadagni realizzati dai farmacisti grazie all'emergenza Covid e alla vendita di tamponi a prezzi di molto superiori rispetto al costo dei test; imporre ai grossisti acquisto dell'energia a lungo termine, in modo da contrastare i repentini rialzi delle quotazioni di elettricità e gas; impedire le speculazione sull'energia acquistata a prezzi bassi e venduta oggi con rialzi astronomici; snellire le procedure burocratiche per le energie pulite; esentare per un anno dal pagamento delle bollette le famiglie più povere e i nuclei numerosi.

Se il Governo non adotterà efficaci misure per riportare le tariffe di luce e gas a livelli accettabili, il Codacons si farà promotore di una campagna di autoriduzione delle bollette, invitando famiglie e imprese a pagare solo il 10% delle fatture energetiche per stato di necessità e forza maggiore, come fu fatto negli anni ‘80 con la bolletta della Sip. Intanto l'associazione invita utenti, piccole imprese, negozi e ristoratori ad aderire al ricorso collettivo al Tar della Lombardia volto ad ottenere la sospensione degli aumenti tariffari disposti da Arera a partire dallo scorso 1 gennaio.


Assoutenti invece attacca i Comuni italiani che hanno deciso di spegnere le luci di edifici pubblici e monumenti per sensibilizzare il governo sugli effetti del caro-energia sui bilanci degli enti locali. L'associazione l'ha infatti definita una misura ipocrita che non aiuta famiglie e imprese e non porta a benefici concreti contro il caro-bollette.

"224 comuni italiani, in base ai più recenti dati Ifel (Istituto per la Finanza e l'Economia Locale (IFEL) detengono quote di partecipazione nelle società che erogano servizi di fornitura luce e gas e, quindi, vedono crescere enormemente le proprie entrate grazie agli abnormi rincari di luce e gas – spiega il presidente Furio Truzzi – Un paradosso assurdo, perché le amministrazioni che oggi spengono la luce in segno di protesta sono le stesse che stanno guadagnando dal caro-bollette, e che potrebbero utilizzare tali profitti per aiutare famiglie e imprese schiacciate dall'aumento dei costi energetici".

Proprio gli extra-profitti incamerati dalle società dell'energia grazie alla differenza tra i costi di produzione e i prezzi sui mercati internazionali di elettricità e gas, valgono nel solo 2022 la bellezza di 27,9 miliardi di euro, un pozzo al quale il Governo, anche su sollecitazione dei sindaci, può e deve attingere per reperire risorse da destinare alla riduzione delle bollette pagate da utenti e imprese.
"Chiediamo ai Comuni di tutta Italia di destinare interamente gli utili garantiti dalle partecipazioni nelle società energetiche alla lotta al caro-bolletta, superando la logica del profitto che in questo momento appare inaccettabile e immorale, e rinunciando - così come fatto durante la pandemia - all'esigenza del pareggio di bilancio" – conclude Furio Truzzi.

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