ROMA - Arrivano oltre 10 miliardi per salvaguardare la competitività delle imprese. E quindi evitare chiusure a catena.
LA RIFORMA DI LUCE E GAS
L'Italia come spiegato da Cingolani sta valutando un nuovo intervento temporaneo sull'Iva, dopo la riduzione sul gas (dal 18% al 5%) riconosciuta a famiglie e microimprese. Un dossier delicato che tocca direttamente il gettito a favore del Tesoro (l'Iva in bolletta vale circa 10 miliardi), e che in queste ore è al vaglio del Mef. È toccato al Mise, invece approfondire i risparmi possibili sugli incentivi alle rinnovabili. Innanzitutto, dalla cartolarizzazione, quindi dallo spostamento in avanti, degli oneri di sistema, anche attraverso l'emissione di bond, si può ottenere una riduzione di circa 3 miliardi. Almeno altri 1,5 miliardi possono essere ricavati dalle risorse delle aste C02 che in genere vanno a Mite e Mef. Si può arrivare anche a 2 miliardi in base alle stime per quest'anno. Altri 4-5 miliardi potrebbero arrivare di fatto dagli extraprofitti delle società energetiche. Il Mite immagina più una rimodulazione degli incentivi che tenga conto dei prezzi di mercato, che una tassazione degli ex-post degli utili. Dunque altri 1,5 miliardi si possono recuperare riducendo gli incentivi al fotovoltaico ancorandoli ai prezzi dell'energia ante-crisi a fronte di un allungamento della concessione. Altri 1-2 miliardi si possono raccogliere dagli impianti idroelettrici non incentivati e non con contratti a lungo termine. Si tratta di 40 terawattora di idroelettrico. I contratti vanno «assolutamente rispettati», ha spiegato il ministro, ma l'operazione da concordare può valere 1 a 2 miliardi l'anno. L'ipotesi è quella di intervenire su metà della produzione nazionale estraendo tutto il margine, quindi i profitti, oltre un livello di equa remunerazione che potrebbe essere individuato per esempio in 50 terawattora (ieri il prezzo dell'elettricità era oltre i 200 euro per megawattora). Infine, altri 1,5 miliardi potrebbero arrivare con la negoziazione a medio-lungo termine delle energie rinnovabili. L'obiettivo è sganciare il prezzo delle rinnovabili da quello del gas. Tutte misure da accompagnare al raddoppio dell'utilizzo di gas nazionale. Da vendere magari alle imprese a prezzi vantaggiosi. Ma per Matteo Salvini non basta.