Manovra, sì del Senato alla fiducia. Stop cannabis light e tobin tax. Via il bonus merito per i prof

Lunedì 16 Dicembre 2019
Manovra, sì del Senato alla fiducia. Stop cannabis light e tobin tax. Via il bonus merito per i prof

Manovra, sì del Senato alla fiducia con 166 dopo un lungo pomeriggio di dibattito a Palazzo Madama. I no sono stati 128. Addio via libera alla cannabis light. La norma che avrebbe reso legittima la vendita di prodotti a base di cannabis con principio attivo Thc al di sotto dello 0,5% è stata stralciata per inammissibilità dalla manovra insieme a un'altra quindicina di misure tra cui la tobin tax e la norma sullo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l'energia. Sopravvive, invece, lo stop al bonus merito per i docenti introdotto dalla legge sulla Buona Scuola. Il governo ha posto la fiducia sul maxiemendamento alla Manovra. Alle 21 di stasera comincerà Cdm sulla nota di variazione di bilancio, inizialmente in programma alle 15,30.

Previsto alle 22 il vertice di maggioranza a palazzo Chigi. 
 

CANNABIS LIGHT, BAGARRE IN AULA
La norma sulla cannabis light era stata fortemente contestata da Giorgia Meloni e Matteo Salvini (il segretario della Lega ha parlato di «spaccio di Stato»). L'originario emendamento era stato voluto in commissione dal M5S. In seguito del giudizio di inammissibilità delle norme sulla cosiddetta liberalizzazione della cannabis light in aula al Senato è esploso il caos: due esponenti del M5S hanno chiesto alla presidente Elisabetta Casellati di dimostrare che la scelta non sia stata frutto della «pressione della sua parte politica». Il presidente ha replicato spiegando che è stata una «decisione meramente tecnica», aggiungendo: «Se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge».

Scatenato il senatore di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa. Durante l'intervento del collega del Pd Marcucci, il parlamentare FdI gli ha urlanto contro 
«drogato» (video).

«Pur rispettando la decisione e l'autonomia della Presidente del Senato, che ha ritenuto inammissibile l'emendamento per la stabilizzazione del settore legato alla produzione e commercializzazione della canapa, non posso non rimanere amareggiato. Il nostro intento, con l'emendamento portato avanti da Matteo Mantero non era quello di liberalizzare alcunché ma di regolamentare un importante settore produttivo del nostro Paese», ha scritto su Facebook il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà. «L'emendamento avrebbe colmato un vuoto normativo e regolamentato un settore che, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione di giugno scorso, non ha più norme chiare e definite e rischia di mandare in tilt una filiera fatta di 3 mila aziende e 12 mila addetti. La canapa viene utilizzata in molteplici produzioni: fibre, biocarburanti, plastiche biodegradabili. Viene usata anche per la produzione di prodotti da forno come biscotti, pane e dolci».

SCUOLA, VIA IL BONUS MERITO
Il «bonus merito» per i docenti va in soffitta. Un emendamento M5S a firma Moronese, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio del Senato nei giorni scorsi, propone l'abolizione della misura introdotta dalla riforma della Buona scuola. La norma è una di quelle rimaste nel 'maxiemendamento' sul quale il governo ha posto in Aula la fiducia. I fondi del «bonus merito», 200 milioni l'anno, saranno «utilizzati dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione».

 

Il riferimento al «personale scolastico», spiega un dossier del Senato sulle modifiche apportate in commissione alla manovra, «parrebbe includere tutte le categorie del personale delle scuole», quindi i docenti ma anche i dirigenti scolastici e il personale Ata. La norma, si legge nella relazione tecnica, prevede quindi che il fondo «possa essere contrattato a livello di singola istituzione scolastica, senza vincolo esclusivo» nella destinazione. Il fondo, destinato alla contrattazione accessoria, «è ripartito tra le istituzioni scolastiche sulla base di criteri individuati con contrattazione collettiva nazionale di lavoro». Anche se è già stato sottoscritto il contratto che ne disciplina il riparto per l'anno scolastico 2019-2020 «è quindi possibile mutare la destinazione delle somme, consentendo che ciascuna scuola decida liberamente, col contratto di sede, a quale fine destinarle».

DA QUOTA 100, 300 MILIONI NEL 2020
Aumentano ancora i risparmi da quota 100, dovuti ad un numero di domande di pensionamento anticipato minori rispetto a quelle stimate. Per il 2020 il maxiemendamento alla manovra prevede altri 300 milioni di risparmi, che si sommano agli 1,7 miliardi già messi in conto dal Def. Per il 2021 gli ulteriori risparmi salgono a 900 milioni (ne erano già stati stimati altri 400), mentre per il 2022 la previsione è di 500 milioni. In totale si tratta di 3,8 miliardi di minori spese per quota 100 in tre anni.

Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA