Caldaie a gas, cosa cambia dal 2029? Previsto il divieto di vendita, ma manca la norma

Il cambiamento arriva da RepowerEu, il piano varato dalla Commissione europea per rendere i Paesi membri indipendenti dal gas russo

Mercoledì 1 Febbraio 2023
Caldaie a gas, l'incognita sul divieto di vendita dal 2029: previsto lo stop, ma manca la norma

Dovremmo dire addio alle caldaie «a combustibili fossili» autonome entro il 2029? Tra il 2025 e il 2026 ci sarà il loro declassamento nelle etichette di performance energetica mentre tra due anni saranno «chiuse» tutte le forme di agevolazione per questo tipo di tecnologie. 

La revisione della direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), in discussione in queste settimane al Parlamento europeo, tiene in ansia milioni di proprietari di immobili in tutto il Paese. C'è un ulteriore pezzo di regolamentazione europea che potrebbe mettere in discussione un altro dei riferimenti più sicuri degli italiani, quando si parla di casa: le caldaie a gas. Con il rischio, non ancora presente in una norma, che per questi apparecchi arrivi, nel giro di pochi anni, addirittura un divieto di commercializzazione.

Secondo l'Ufficio studi di Anima le caldaie murali vendute nel 2022, quasi tutte a condensazione, sono 1.125.514 .


L'inizio di tutto

Tutto parte da RepowerEu, il piano varato dalla Commissione europea per rendere i Paesi membri indipendenti dal gas russo. Un piano che, per la sua natura, prevede linee di indirizzo e non indicazioni immediatamente operative. Tra i vari punti presenti al suo interno, uno viene dedicato alle caldaie autonome alimentate a fonti fossili, per le quali il piano indica il 2029 come data entro la quale chiudere la loro vendita sul mercato.

Insieme a questo, l'altra indicazione è di prevedere un'etichettatura energetica più sfavorevole (e, quindi, penalizzante per la vendita) e di tagliare tutte le forme di incentivazione per questi apparecchi, reindirizzandole su altre tecnologie.

Tra le linee di indirizzo e le misure operative, però, passa molta distanza. Il divieto, cioè, potrebbe entrare in diverse forme in una futura norma: potrebbe essere impedita in maniera netta la vendita di caldaie a gas oppure si potrebbe prevedere che queste caldaie restino sul mercato, privilegiando però per il loro funzionamento tramite combustibili non fossili, come il biogas o l'idrogeno.

Dando così spazio a tecnologie per le quali il mercato si sta già attrezzando.


L'Ecodesign e ibridi factory made

Secondo Valentina D'Acunti, capo comparto gas di Assotermica (Confindustria, ndr.), si potrebbe puntare su Ecodesign: la Commissione Europea lo definisce come «l’integrazione sistematica degli aspetti ambientali nella progettazione del prodotto al fine di migliorarne le prestazioni ambientali nel corso dell’intero ciclo di vita». Inoltre, D'Acunti sottolinea come le caldaie non siano ideati per la sola funzione attraverso i combustibili fossili. Altra opzione per D'Acunti potrebbero essere «le caldaie a condensazione e pompa di calore, controllati da una centralina unica integrata nel prodotto». Le tecnologie «green gas ready» sarebbero pronte a funzionare con miscele crescenti di idrogeno e biocombustibili.

Ultimo aggiornamento: 11:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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