Btp, buoni postali e conto deposito: tutti gli investimenti alternativi più sicuri e redditizi per famiglie e risparmiatori in banca

Il nuovo Btp Italia è stato un successo e ora il Mef ha annunciato un nuovo titolo, il Btp Valore, per tutti i piccoli risparmiatori. Ma per loro ci sono diverse alternative, dai conti deposito ai buoni postali.

Martedì 9 Maggio 2023 di Giacomo Andreoli
Un'operazione in denaro contante in banca

Solo l'annuncio del nuovo Btp Valore ha attirato le attenzioni di molti piccoli investitori. Le famiglie italiane, d'altronde, hanno 1.152 miliardi di euro nei conti correnti bancari e sono interessati a investirli se le remunerazioni sono vantaggiose, come nel caso dell'ultimo Btp Italia, legato all'inflazione.

Non ci sono però solo i titoli di Stato. In banca sono diverse le opzioni in campo, con un ampio margine di sicurezza e redditizie per il settore retail.

Diversificare, d'altronde, è sempre una scelta saggia quando si parla di investimento e in attesa di conoscere i dettagli dei nuovi strumenti governativi è bene guardarsi intorno per cercare soluzioni parimenti o addirittura ancora più interessanti. Il target deve essere ridurre al minimo il rischio ed evitare di mantenere i soldi fermi sul conto corrente. Una scelta insensata, in tempi di inflazione così alta.

I vantaggi dei buoni fruttiferi postali

Innanzitutto ci sono i buoni fruttiferi postali, con durata minima di tre anni. Si tratta di soluzioni d'investimento emesse da Cassa Depositi e Prestiti e del tutto garantite dallo Stato italiano. Con una scadenza a tre anni si può ottenere un rendimento rendimento netto superiore all'1,3%. Un guadagno più bassop di quello garantito dai nuovi titoli di Stato, ma la garanzia è la stessa.

Non solo Btp, il rendimento del conto deposito

Un altro strumento interessante è il conto deposito, con un'operatività ridotta rispetto al conto corrente, ma con un rendimento maggiore. Ci sono conti deposito vincolati e non vincolati. I primi offrono guadagni più alti, il denaro non va prelevato fino alla scadenza. Quelli vincolati fino a 36 mesi hanno un rendimento lordo annuo del 5%, che scende al 3,25% per i non vincolati. 

Si applica poi l'aliquota fiscale sul capital gain del 26%: il rendimento netto è quindi rispettivamente del 3,3% e del 2,4%. La garanzia, poi, è fino a 100mila euro per depositante, quindi la sicurezza è elevata.

I beni rifugio e gli altri titoli di Stato

Se proprio si vuole investire sul mercato, invece, oltre ai Btp, per non rischiare troppo, è prudente puntare sui beni rifugio e su altri titoli di Stato. Con la pandemia e le tensioni bancarie legate agli shock sugli istituti di credito regionali negli Usa, si è visto come periodicamente tornino a salire le quotazioni dell'oro. Anche argento e altre pietre preziose, però, sono un evergreen. I rendimenti non sono altissimi, ma si tratta di investimenti non speculativi.

Quanto ai titoli sovrani di altri Paesi Ue: più le nazioni sono finanziariamente stabili più il rendimento diminuisce (l'esempio massimo è la Germania, considerata benchmark europeo per lo spread). Si può optare anche per i titoli di enti sovranazionali, come la Banca europea degli investimenti. Per l'esposizione su lunge scadenze gli esperti consigliano di puntare più sui titoli stranieri rispetto che sugli italiani, così da garantire una fruttifera diversificazione.

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