La guerra in Ucraina ha conseguenze pesanti anche dal punto di vista economico. Le sanzioni occidentali che colpiscono le banche e la Banca centrale russa scatenano una corsa al contante, in cerca soprattutto di dollari. In quest'ottica, il rublo crolla al minimo storico. Le quotazioni della valuta russa cedono infatti il 30% nel mercato ufficiale di Mosca, dopo che la Banca centrale ha ritardato di tre ore le contrattazioni.
Borse a picco
Piazza Affari amplia il calo, con l'indice Ftse Mib che cede il 3,14% a 24.962 punti. Forte tensione su Unicredit (-10%), Pirelli (-6,99%), Intesa (-6,54%), Banco Bpm (-6,06%) e Stellantis (-6,17%). In luce Leonardo (+13,61%), spinto dall'annuncio dell'Ue di inviare armi e finanziarne l'acquisto in Ucraina. Pesante Eni (-2,9%) nonostante il balzo del greggio (Wti +4,8% a 95,33 dollari al barile).
Rublo in caduta libera: scatta panic selling. Mosca ritarda avvio mercato Forex
La Borsa di Hong Kong limita le perdite e chiude negativa in scia alle nuove sanzioni internazionali contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina, mentre la situazione Covid nell'ex colonia continua a peggiorare: l'indice Hang Seng cede lo 0,24%, attestandosi a 22.713,02 punti. Terminano in rialzo, invece, i listini di Shanghai e Shenzhen, con guadagni, rispettivamente, dello 0,32% (a 3.462,31 punti) e dello 0,35% a quota 2.318,09.
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