Bonus 200 euro, domande entro il 30 aprile per lavoratori senza partita Iva. Come ottenere l'integrazione sull'indennità

A stabilire la data e i requsiti una circolare dell'INPS

Martedì 28 Marzo 2023
Bonus 200 euro, domande entro il 30 aprile per lavoratori senza partita Iva. Come ottenere l'integrazione sull'indennità

Bonus 200 euro. Ancora circa un mese per i lavoratori senza partita Iva iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps per presentare la domanda di richiesta per l’indennità una tantum prevista dal decreto Aiuti entrato in vigore il 18 maggio 2022. Per le domande c'è tempo infatti fino al 30 aprile. In più, se si soddisfano i requisiti previsti dalla legge, si potrà ottenere anche l’integrazione aggiuntiva da 150 euro. A stabilirlo l'INPS in una circolare del 16 marzo scorso.

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La circolare

La circolare INPS n. 30 del 16-03-2023 ha definito le istruzioni operative per il bonus 200 euro per gli autonomi senza partita IVA.

Bisogna poi sottolineare che gli autonomi e professionisti senza partita IVA avranno diritto anche all’incremento di 150 euro, istituito dal Decreto Aiuti Ter. A chi è destinato? Ai redditi più bassi (entro i 20.000 euro per il periodo d’imposta 2021).

A chi spetta

Il bonus 200 euro esteso spetta ai lavoratori autonomi e ai professionisti senza partita IVA. L'INPS però sottolinea che non rientrano nell’estensione le seguenti categorie:

  • assicurati iscritti alla gestione autonoma in qualità di coadiuvanti e coadiutori del titolare con partita IVA o del socio di società (artigiani, commerciati o agricoli);
  • soci di società o componenti degli studi associati.

Quest’ultime categorie rientrano nell’ambito di applicazione dell’articolo 2 del Decreto Attuativo del 19 agosto 2022, per le cui indicazioni amministrative si rinvia alla Circolare INPS n° 103 del 26-09-2022. Quanti sono i nuovi interessati dal provvedimento? Potenzialmente 30.000 lavoratori autonomi e circa 50.000 professionisti, tra cui circa 30.000 specializzandi in medicina e chirurgia.

Requisiti

Le condizioni per ottenere il bonus 200 euro sono le stesse di quelle già fissate per gli altri lavoratori autonomi. Stando a quanto stabilito nel Decreto interministeriale 7 dicembre 2022 e definito dalla Circolare INPS n. 30 del 16-03-2023:

  • per ottenere il bonus 200 euro i richiedenti devono avere percepito un reddito complessivo lordo non superiore a 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021. Inoltre, non devono aver fruito del bonus 200 euro per appartenenza a un’altra categoria (ad esempio, come lavoratori dipendenti, percettori di Reddito di Cittadinanza o in qualsiasi altro gruppo di aventi diritto);
  • per ottenere il bonus 200 euro incrementato di 150 euro (bonus 350 euro), autonomi e professionisti senza PI devono avere un reddito complessivo lordo non superiore a 20.000 euro nel 2021.

Gli altri requisiti da avere congiuntamente a quello reddituale sono i seguenti:

  • avere percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021 oppure avere percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro nel periodo d’imposta 2021;
  • essere già iscritti alla gestione autonoma dell’INPS con posizione attiva alla data del 18 maggio 2022;
  • avere un’attività lavorativa avviata al 18 maggio 2022;
  • avere effettuato entro il 18 maggio 2022, per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 e con scadenze di versamento entro il 18 maggio 2022, almeno un versamento contributivo, totale o parziale, alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità;
  • non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del Decreto Aiuti;
  • non essere già percettore del bonus 200 euro come lavoratori dipendenti o come beneficiari appartenenti ad altre categorie.

L’indennità una tantum viene riconosciuta ai lavoratori interessati nella misura di 350 euro, anziché nella misura di 200 euro (200 + 150 euro) solo se l’interessato è in presenza di tutti questi requisiti e anche di un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro nel periodo d’imposta 2021.

Come funziona

L’indennità una tantum (da 200 euro o quella complessiva da 350 euro):

  • non costituisce reddito ai fini fiscali, né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali;
  • non può essere ceduta, sequestrata o pignorata;
  • è corrisposta a ciascun avente diritto una sola volta.

Per il periodo di fruizione dell’indennità non è riconosciuto l’accredito di alcuna contribuzione figurativa.

Scadenza

I lavoratori autonomi e professionisti non titolari di partita IVA, iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS, al fine di ricevere l’indennità una tantum devono presentare domanda all’INPS entro la data del 30 aprile 2023.

Le domande

I lavoratori autonomi e professionisti non titolari di partita IVA, iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS, per ricevere il bonus devono presentare domanda all'Inps esclusivamente in via telematica. Come? Mediante il portale web dell’Istituto oppure tramite il servizio di Contact Center Multicanale, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (gratuitamente) oppure al numero 06 164164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori). Si potrà inoltre ricorrere agli Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti dagli stessi.

La procedura

I lavoratori autonomi e professionisti non titolari di partita IVA, iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS, al fine di ricevere l’indennità una tantum devono presentare domanda all’INPS entro la data del 30 aprile 2023.

Gli utenti devono seguire la seguente procedura:

  • autenticarsi ai servizi telematici del sito INPS alternativamente tramite SPID di livello 2 o superiore, Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o Carta nazionale dei servizi (CNS);
  • una volta autenticati sarà necessario selezionare la voce corrispondete alla categorie di appartenenza fra quelle indicate che si trovano raggruppate sotto la voce “Indennità una tantum – Autonomi Senza Partita IVA”.

Le categorie sono:

  • “Indennità una tantum per i lavoratori autonomi senza Partita IVA iscritti alla Gestione speciale degli Esercenti attività Commerciali, titolari nonché coadiuvanti e coadiutori degli stessi”;
  • “Indennità una tantum per i lavoratori autonomi senza Partita IVA iscritti alla Gestione speciale per i Coltivatori diretti, Coloni e Mezzadri dell’Inps, imprenditori agricoli professionali, titolari attivi e coadiuvanti coltivatori diretti, coloni e mezzadri degli stessi”;
  • “Indennità una tantum per i pescatori autonomi senza Partita IVA”;
  • “Indennità una tantum per i liberi professionisti senza Partita IVA”.

Una volta presentata la domanda che dichiara il possesso dei requisiti, sarà possibile accedere alle ricevute e ai documenti prodotti dal sistema. L'utente potrà poi monitorare lo stato di lavorazione della domanda e aggiornare le informazioni relative alle modalità di pagamento, se necessario.

Soggetti iscritti ad altri enti

I professionisti iscritti esclusivamente agli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza, ai fini dell’accesso all’indennità una tantum, sono tenuti a presentare la domanda agli Enti previdenziali cui sono obbligatoriamente iscritti. Le domande andranno presentate nei termini e con le modalità previste dagli Enti citati. Nel caso, invece, in cui il lavoratore sia iscritto contemporaneamente a una delle gestioni previdenziali dell’INPS e ad altri Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza, la domanda di accesso all’indennità una tantum dovrà essere presentata esclusivamente all’INPS.

Quando arriva?

Secondo quanto previsto dall'ultima circolare, il bonus 200 euro esteso ad autonomi e professionisti senza partita IVA dovrebbe arrivare il mese successivo a quello di presentazione della domanda. In base a quale criterio? Seguendo l’ordine cronologico di domanda. Quindi dovrebbe arrivare a maggio 2023, visto che le domande scadono il 30 aprile.

I controlli

Per l’accertamento della sussistenza dei requisiti oggetto di dichiarazione da parte dei richiedenti, l’INPS procederà alla verifica, anche per il tramite dell’Agenzia delle Entrate. Nell’ipotesi in cui risulti l’insussistenza dei requisiti, l’INPS avvia la procedura di recupero nei confronti del soggetto che ha usufruito indebitamente dell’indennità.

Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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