Bonus matrimonio religioso, «20mila euro a chi si sposa in chiesa»: cosa sappiamo della proposta della Lega

Sarebbe destinato coppie under-35 ripartito in cinque quote annuali da corrispondere tramite detrazioni delle spese sostenute. Ma lo stop di Palazzo Chigi, per ora, ha messo tutto in stand-by

Lunedì 21 Novembre 2022
Bonus matrimonio religioso, «20mila euro a chi si sposa in chiesa»: cosa sappiamo della proposta della Lega

Ventimila euro per sposarsi in chiesa. A tanto ammonta il «bonus matrimoni» contenuto in una proposta di legge della Lega che ieri ha scatenato un polverone tra le opposizioni, schierate a difesa di «uno Stato laico». In serata è intervenuto Palazzo Chigi con una nota: «Il bonus matrimoni non è allo studio del governo».

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DIETROFRONT DELLA LEGA

E anche la Lega ha fatto dietrofront: in Parlamento la legge «sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no».

Ma cosa contiene la proposta iniziale?

 

LA PROPOSTA INIZIALE

Firmata da cinque deputati leghisti (Furgiuele, Billi, Bisa, Gusmeroli, Pretto), introduce un bonus fino a 20mila euro per coppie under-35 ripartito in cinque quote annuali da corrispondere tramite detrazioni delle spese sostenute, documentate nella dichiarazione dei redditi, per chi sceglie di contrarre il matrimonio religioso. Tra le spese da detrarre l'addobbo floreale, gli abiti degli sposi, il servizio di ristorazione e l'acconciatura. L'obiettivo? Arrestare «il calo verticale, soprattutto dei matrimoni celebrati con rito religioso», spiegano in una nota i proponenti. Ma lo stop di Palazzo Chigi, per ora, ha messo tutto in stand-by.

GLI OBIETTIVI DELLA PROPOSTA

L'obiettivo dichiarato sarebbe quello di contrastare il «calo verticale soprattutto dei matrimoni celebrati con rito religioso, che risulta più che doppio rispetto a quello dei matrimoni civili (-67,9 per cento contro -28,9 per cento)» registrato tra il 2019 e il 2020, soprattutto tra i più giovani, causato dalle «misure di contenimento dell'emergenza sanitaria». Più in particolare, sottolineano gli autori dell'iniziativa, «in Italia nel 2021 sono stati celebrati circa 179.000 matrimoni: rispetto al 2020 si tratta di un raddoppio, anche se questo aumento non è stato sufficiente a recuperare quanto perso nell'anno precedente, infatti rispetto al 2019 i matrimoni sono inferiori del 2,7 per cento».

LE SPESE

Di qui la proposta dei deputati leghisti di «introdurre il cosiddetto “bonus matrimonio”​, volto ad agevolare le giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso quali: ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti; gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-up e, infine, il servizio fotografico». Destinatarie dell'agevolazione le coppie under 35, con cittadinanza italiana da almeno 10 anni, e con un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 23.000 euro e a 11.500 euro a persona. Le spese detraibili connesse alla celebrazione del matrimonio religioso, che devono essere sostenute in Italia, sono fissate in un massimo di 20.000 euro e sono ripartite tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo. Costo dell'iniziativa? «Considerando il numero dei matrimoni nel 2021, che ammontano a circa 179.000, si prevede -spiegano i proponenti- che la quota massima detraibile per coppia sarà pari al 20 per cento di 20.000 euro, cioè 4.000 euro da dividere in cinque quote costanti».

Ultimo aggiornamento: 12:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA