Doveva servire per aiutare i ragazzi con la Dad.
Bonus vacanze 2021: come richiederlo, a chi spetta e come spenderlo
IL RISCHIO
I dubbi della Commissione riguarderebbero il fatto che, mentre nella prima fase il bonus è stato destinato a famiglie in condizione di bisogno, nella seconda fase l'incentivo sarebbe indirizzato tutto sommato a nuclei che non si trovano in difficoltà economiche. Il rischio, insomma, è che possa configurarsi un aiuto di Stato vietato dalla normativa comunitaria. Proprio per questo il governo, insieme al suo braccio operativo Infratel, starebbe valutando di abbassare la soglia di Isee che dà diritto all'incentivo.
Ma al ministero dello Sviluppo, guidato dal leghista Giancarlo Giurgetti, e a quello dell'innovazione, guidato dall'ex numero uno di Vodafone Vittorio Colao, si starebbe ragionando anche di altri correttivi alla misura. Oggi il bonus riguarda il passaggio a connessione veloci di almeno 30 Megabit. Ma il governo, anche grazie al contributo dei fondi del Recovery, punta a connessioni ultraveloci, da 100 Megabit in su. E anche l'Antitrust, in un suo parere, aveva consigliato di finanziare soltanto passaggi all'ultrabroadband. La misura, insomma, sarebbe oggetto di analisi serrata per evitare il flop registrato nella prima fase di attuazione, ossia quella del voucher da 500 euro per le famiglie con Isee fino a 20 mila euro. Che in effetti ha restituito risultati molto deludenti.
I NUMERI
Il flop è stato particolarmente clamoroso nel Lazio, dove la decisione delle Regione di escludere le città principali, a partire da Roma, ha sostanzialmente impedito l'utilizzo dell'incentivo. Finora sono stati utilizzati solo l'8% dei soldi disponibili (poco meno di 250mila euro su circa 5 milioni a disposizione). Male anche Emilia, Friuli, Liguria, Molise e provincia di Bolzano, tutte con percentuali di fondi non impegnati superiori al 90%. In Lombardia invece, dove il bonus si poteva chiedere anche a Milano, da spendere resta solo poco più del 10% dei finanziamenti stanziati. Il fatto è che il Lazio, come anche altre Regioni, aveva deciso di concedere l'aiuto per l'acquisto della connessione veloce e il pc solo alle utenze localizzate nei comuni «totalmente montani». Una scelta - aveva spiegato l'amministrazione - che da un lato serviva a indirizzare le risorse verso territori dove è «più difficile attivare un servizio di connessione a banda larga», dall'altro a incentivare il mercato degli operatori a migliorare la copertura nelle zone più disagiate. Una scelta che però, a giudicare della percentuale di fondi utilizzati, si è rivelata sbagliata. Tanto che nei giorni scorsi la regione Lazio ha fatto retromarcia e ha deciso di estendere il bonus a tutti i Comuni del territorio.
A complicare la richiesta dell'incentivo è stata poi anche la decisione del governo di dare una sorta di «esclusiva» alle compagnie telefoniche. La norma prevede infatti che solo gli operatori possano distribuire i voucher, anche per quanto riguarda la fornitura di pc e tablet, mentre sono rimasti tagliati fuori i rivenditori di apparecchi. Una strategia che aveva provocato la protesta dell'Aires, l'associazione delle grandi catene di elettronica, che si è anche rivolta al Tar.